Ingredienti per 4 persone
300 g di farina
20 g di lievito di birra
2 cucchiaini di semi di finocchio, peperoncino, rosmarino
Sale
Preparazione
Usate dell’acqua tiepida per sciogliere il lievito ed impastatelo con 3 cucchiai di farina. Fate lievitare per 30 minuti.
Prendete la restante farina, disponetela a fontana e aggiungete il composto di lievito preparato precedentemente, semi di finocchio, peperoncino grattugiato, rosmarino, sale e poca acqua tiepida ed impastate il tutto.
Se l’impasto risulta poco elastico e morbido aggiungete altra acqua tiepida.
Dividete la pasta in 16 parti e date ad ognuna di queste una forma di cordoncini.
Unite le due estremità di ogni cordoncino, in modo da ottenere 16 ciambelle e fatele lievitare per un ora.
Fate cuocere un tarallo alla volta in acqua bollente, finché non salga a galla.
Cuoceteli quindi in forno preriscaldato a 180° per 15-20 minuti.
Abbiamo deciso di cominciare proprio così, cucinando insieme...
Ecco perché la Casa del Cibo organizza dei "Corsi di cucina popolare", i temi:
- Recupero delle competenze culinarie di base: capire l’origine, riconoscere le stagioni, scegliere i prodotti, fare da sé le cose fondamentali : cottura delle verdure, pane, pasta, conserve...
- Trasmissione intergenerazionale di saperi e sapori: misticanza, carciofi, coda, pajata..., con alcune “nonne” romane come docenti
- Scambio interculturale tra filosofie culinarie diverse o lontane: laboratori di cucina vegana, senegalese, cruda, giapponese, spezie e tajine marocchini,...
Il prezzo dei laboratori è contenuto, dato che si avvalgono docenti formati per lo più nell’ambito domestico anziché mercantile, dove tempi, senso e sapori delle pietanze vengono curati con un’amorevolezza diversa. Intendiamo permettere al maggior numero di persone di accedervi. Il ricavato serve ad alimentare le attività del Centro di Documentazione sul Cibo. Questi corsi devono dare avvio ad un processo permanente di piacevole “riacculturazione”, che restituisca autonomia e dignità ai cosiddetti “consumatori”: il cibo è il nostro legame con la Terra madre, e la cucina è l’alchimia che unisce e trasmuta natura e cultura, vita biologica e vita sociale.
Per essere informati, scrivete a casadelcibo@gmail.com
http://www.casadelcibo.org/
Ecco perché la Casa del Cibo organizza dei "Corsi di cucina popolare", i temi:
- Recupero delle competenze culinarie di base: capire l’origine, riconoscere le stagioni, scegliere i prodotti, fare da sé le cose fondamentali : cottura delle verdure, pane, pasta, conserve...
- Trasmissione intergenerazionale di saperi e sapori: misticanza, carciofi, coda, pajata..., con alcune “nonne” romane come docenti
- Scambio interculturale tra filosofie culinarie diverse o lontane: laboratori di cucina vegana, senegalese, cruda, giapponese, spezie e tajine marocchini,...
Il prezzo dei laboratori è contenuto, dato che si avvalgono docenti formati per lo più nell’ambito domestico anziché mercantile, dove tempi, senso e sapori delle pietanze vengono curati con un’amorevolezza diversa. Intendiamo permettere al maggior numero di persone di accedervi. Il ricavato serve ad alimentare le attività del Centro di Documentazione sul Cibo. Questi corsi devono dare avvio ad un processo permanente di piacevole “riacculturazione”, che restituisca autonomia e dignità ai cosiddetti “consumatori”: il cibo è il nostro legame con la Terra madre, e la cucina è l’alchimia che unisce e trasmuta natura e cultura, vita biologica e vita sociale.
Per essere informati, scrivete a casadelcibo@gmail.com
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