Volevo preparare lo Stollen, tipico dolce natalizio di Dresda ma nei vari supermercati non ho trovato il marzapane così l'ho preparato io. Non è stato difficile ma ho dovuto togliere la pellicina alle mandorle, mettendole per 30 secondi in acqua bollente, scolandole, così la pellicina si è tolta in un attimo! Poi le ho asciugate e lasciate così per alcune ore, per finirsi di asciugare, quindi le ho utilizzate per la ricetta. Se utilizzate mandorle già pelato non serve fare questa operazione. Una nota importante, quando preparate il marzapane dategli subito la forma che desiderate avere, ho notato che poi la parte esterna si secca un pò ed più difficile modellarlo dopo alcune ore di riposo. Il marzapane si utilizza molto anche nei dolci siciliani.
Castellammare di Stabia
Castellammare di Stabia: dove la storia romana incontra le acque miracolose del golfo
Benvenuti in un angolo di Campania dove il Vesuvio osserva la penisola sorrentina e il golfo di Napoli si apre in tutto il suo splendore: parliamo di Castellammare di Stabia, un gioiello troppo spesso in ombra rispetto alle vicine mete più blasonate, ma che vanta un patrimonio storico, naturalistico e termale di inestimabile valore.
Stabiae: le radici romane di una città
Prima di essere Castellammare, c'era stabiae, l'antica città romana che, come Pompei ed Ercolano, fu tragicamente sepolta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.c.
gli scavi archeologici: l'area archeologica di stabiae, sulla collina di varano, è un sito da non perdere. qui è possibile visitare lussuose ville d’otium (ville di ozio) patrizie con affreschi magnificamente conservati, come villa San Marco e villa Arianna. sono una testimonianza meno nota, ma altrettanto affascinante, della vita che fu. dal 2020, inoltre, la splendida reggia di quisisana ospita il museo archeologico di Stabia "libero d'orsi", dove sono esposti molti dei reperti rinvenuti.
occhi di Santa Lucia
Occhi di Santa Lucia: la magia della puglia in un biscotto
Mentre le luci di natale iniziano ad accendersi in ogni casa, in Puglia si celebra una festa che precede il grande giorno: Santa Lucia. il 13 dicembre, giorno dedicato alla santa protettrice della vista, la tradizione culinaria pugliese porta in tavola un dolce semplice ma carico di significato: gli occhi di Santa Lucia.
un biscotto che racconta una storia
Questi biscotti non sono solo una delizia per il palato, ma veri e propri custodi di un antico rito.
Il nome: il nome, "occhi di Santa Lucia," è un omaggio diretto alla santa. la loro forma, infatti, è quella di piccole ciambelline o anelli, che simboleggiano gli occhi. si crede che mangiarli in questo giorno possa invocare la protezione della santa sulla vista.
La tradizione: in molte famiglie pugliesi, la preparazione di questi dolcetti è un momento di condivisione che coinvolge nonne e nipoti. la farina e l'uovo si mescolano non solo per creare un impasto, ma per tenere vivo un legame con il passato.
L'ingrediente segreto: la ricetta è rustica e genuina, tipica della cucina povera del sud italia, ma l'ingrediente che non può mai mancare, e che conferisce loro un profumo inconfondibile, è l'anice (o, in alternativa, il limone).


