Occhi di Santa Lucia: la magia della puglia in un biscotto
Mentre le luci di natale iniziano ad accendersi in ogni casa, in Puglia si celebra una festa che precede il grande giorno: Santa Lucia. il 13 dicembre, giorno dedicato alla santa protettrice della vista, la tradizione culinaria pugliese porta in tavola un dolce semplice ma carico di significato: gli occhi di Santa Lucia.
un biscotto che racconta una storia
Questi biscotti non sono solo una delizia per il palato, ma veri e propri custodi di un antico rito.
Il nome: il nome, "occhi di Santa Lucia," è un omaggio diretto alla santa. la loro forma, infatti, è quella di piccole ciambelline o anelli, che simboleggiano gli occhi. si crede che mangiarli in questo giorno possa invocare la protezione della santa sulla vista.
La tradizione: in molte famiglie pugliesi, la preparazione di questi dolcetti è un momento di condivisione che coinvolge nonne e nipoti. la farina e l'uovo si mescolano non solo per creare un impasto, ma per tenere vivo un legame con il passato.
L'ingrediente segreto: la ricetta è rustica e genuina, tipica della cucina povera del sud italia, ma l'ingrediente che non può mai mancare, e che conferisce loro un profumo inconfondibile, è l'anice (o, in alternativa, il limone).
come riconoscerli e gustarli
A differenza di molti biscotti natalizi ricoperti di glasse elaborate, gli occhi di Santa Lucia si distinguono per la loro semplicità e il loro carattere rustico:
Forma: piccole ciambelline (spesso non più grandi di 5-6 cm di diametro) o a volte semplici forme a bastoncino.
Consistenza: sono biscotti secchi, friabili, perfetti per essere inzuppati.
Gusto: un aroma delicato di agrume o anice, con una dolcezza bilanciata.
La loro morte naturale è a colazione o a merenda, inzuppati in un buon bicchiere di latte caldo o, per gli adulti, accompagnati da un bicchierino di vino dolce come il moscato o la malvasia.
🗓️ il rituale del 13 dicembre
In puglia, il 13 dicembre è un giorno in cui si evitano i cibi più elaborati, quasi come un piccolo digiuno rituale. i piatti principali, infatti, sono spesso a base di legumi e cereali, come la tradizionale cuccìa (grano cotto), o semplici zeppole e, ovviamente, gli occhi di santa lucia.
Quindi, se state cercando un modo autentico e profumato per celebrare Santa Lucia, lasciate da parte i panettoni per un giorno e dedicatevi alla preparazione di questi piccoli, significativi anelli di pasta frolla. sono un abbraccio di storia e tradizione pugliese, perfetti per riscaldare il cuore in una fredda giornata di dicembre.
INGREDIENTI (ricetta adattata dal blog di Simona qui)
- 250 gr di farina 00
- 80 ml di vino bianco secco
- 60 ml di olio di oliva
- 1 pizzico di sale
- anice stellato
- semi di finocchio
- cannella
- Per la glassa :
- 150 gr di zucchero a velo
- poca acqua tanto quanto basta per creare una crema di zucchero a velo
PREPARAZIONE
Mettete in una ciotola farina, sale, cannella, anice stellato grattugiato, finocchietto e mescolate, aggiungete l’olio e il vino al centro e lavorate velocemente fino ad ottenere un panetto omogeneo, avvolgetelo con pellicola trasparente e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti.
Riprendete l’impasto e dividetelo in pezzetti di circa 20 gr di peso: da ogni pezzetto ricavate un cordoncino e chiudetelo poi ad anello per formare i tarallini, devono essere liscio e ben chiusi. Man mano che sono pronti disponeteli sulla teglia rivestita di carta forno, leggermente separati tra loro:
Cuocete per 25 minuti a 180° in forno statico già ben caldo nella parte media del forno, quindi sfornateli e lasciateli raffreddare completamente. Preparate la glassa, incorporando nello zucchero pochissima acqua ma liscia e omogenea ma non liquida, deve essere densa. Uno alla volta immergete i taralli freddi nella glassa, aiutandovi con 2 forchette, disponeteli quindi su una gratella ad asciugare per alcune ore.


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