Nell'ex lavatoio del 900 del Porto Fluviale nasce questo spazio di 2000 mq che si trova in Via del Porto Fluviale n. 35 in zona Ostiense, a Roma. Questo spazio rappresenta un polo imprenditoriale per imprese, start up e per tutte quelle persone che hanno bisogno di spazi per poter lavorare, qui infatti ci sono 400 mq di spazi di lavoro condiviso, 5 sale dedicate ad incontri, riunioni, mostre. Ma non è tutto: qui nascerà un orto urbano, un orto idroponico, un giardino sensoriale e un giardino d'inverno; inoltre qui si svolgeranno eventi dedicati a tutti ,a soprattutto completamente accessibili a tutti, non mancherà un bistrot con prodotti a KM zero. Gradevole la terrazza con vista Gazometro, che ha ospitato le riprese del già famoso film "Le Fate ignoranti" di Ferzan Ozpetek.
Le Industrie Fluviali si costituiscono come polo culturale del quartiere Ostiense, ma anche come la "casa di tutti" hanno specificato durante la conferenza stampa, in cui godere degli eventi aperti a tutti ed usufruire dell'area di co-work, con tecnologie moderne ed efficienti.
Uno dei temi ai quali tengono molto qui nelle Industrie Fluviali è quello dell'integrazione sociale con tanti eventi, uno di questi è il worshop di poesia per sordi, altre attività sono le degustazioni al buio, le mostre tattili con sculture realizzate dalle artiste cieche del gruppo "Mano Sapins: mani che vedono, che creano". Spazio anche ad attività per i più piccoli, tra artigianato e tecnologia, e poi ancora visite guidate e approfondimenti sul clima e sul viaggio dell'acqua.
Tutti gli spazi di Industrie Fluviali sono accessibili a persone con disabilità. Lo stabile si compone di 3 piani, ha una pavimentazione compatta e non presenta barriere architettoniche. All'interno un ascensore con tastiera a rilievo e in Braille, con pareti in vetro, collega i vari piani.
Industrie Fluviali è stata realizzata da PINGO, Società Cooperativa Sociale Integrata, con finalità di cooperazione, comunicazione e cultura.
Nei primi anni del '900 quando Angelo Sonnino acquistò il terreno e costruì il palazzo che venne adibito a Lavatoio Lanario. Qui lavoravano oltre 100 donne la lana proveniente dalla Scozia, dall'Irlanda e dalla Sardegna, ed è proprio a maggioranza femminile la Società Cooperativa che ha fondato questo luogo. Nel lavatoio alla lana veniva tolta la sporcizia per poi essere lavata con la macchina Leviathan, che aveva 3 vasche con temperature e detergenti diversi in base alla tipologia di lana. L'acqua veniva riscaldata con una grande caldaia tutt'ora, si trova all'interno delle Industrie Fluviali al piano -1,
Dopo il lavaggio la lana veniva asciugata o in un essiccatoio oppure, grazie al clima mite di Roma, stesa al sole in terrazza al piano 1. Dopo questi processi veniva passata nella Cardatrice per essere sfilacciata e poi nella Pettinatrice per pettinarla e renderla più liscia. Quindi si imballava in sacchi di iuta, chiamati "balle", che pesavano circa 1 quintale, pressate dai piedi delle operaie, fino agli anni 50 quando questo lavoro lo fecero le macchine. La lana veniva così spedita in tutta Italia ed utilizzata per realizzare materassi e cuscini. L'attività del lavatoio e rimasta in piedi fino al 1990.
Industrie Fluviali
Via del Porto Fluviale n.35
00154 - Roma
Telefono 0656557732
email: info@industriefluviali.it
www.industriefluviali.it
Nessun commento:
Posta un commento