...collaborazione con Bisol...




BISOL, STORICA FAMIGLIA DEL PROSECCO E DEL CARTIZZE
La famiglia Bisol, la cui cantina storica ha sede a S. Stefano di Valdobbiadene, gestisce 125ettari di vigneti nella Denominazione, dislocati su 35 poderi collocati nelle aree più vocate. Un fiore all’occhiello sono i tre ettari posseduti sulla zona sommitale della collina Cartizze, il vigneto più prezioso d’Italia. La Bisol continua a tramandarsi di padre in figlio: i proprietari sono i due fratelli, Antonio ed Eliseo (rispettivamente presidente e vicepresidente), ed i loro rispettivi figli, Gianluca (direttore generale), Desiderio (direttore tecnico), Claudio e Alberto (rispettivamente direttore della produzione e direttore amministrativo). Così sintetizza efficacemente Gianluca Bisol, direttore generale dell'azienda: "Lavoriamo con grande passione affinché Conegliano abbia lo stesso prestigio di Reims, Valdobbiadene lo stesso fascino di Epernay e il Prosecco la stessa notorietà della Champagne". Insieme alla famiglia, Gianluca Bisol ha recuperato l'antica vigna murata di Venissa, sull'isola di Mazzorbo Burano, nel cuore della Laguna di Venezia. In questa storica tenuta è stato piantato lo storico vitigno veneziano Dorona, l'antico vino di Venezia amato dai Dogi, di cui già è possibile prenotare la prima esclusiva produzione: 4880 autentiche bottiglie da collezione. Nella Tenuta, che ospita orti e frutteti, sorgono il ristorante della Chef Paola Budel e un Ostello di Charme. Venissa rappresenta, così, un prodotto turistico e culturale complesso e innovativo, attraverso il quale Bisol potrà legare sempre di più il prestigio di Venezia al fascino di Valdobbiadene.
BURANO, MAZZORBO E TORCELLO, IL FASCINO NATURALE DELLA VENEZIA NATIVA
Le isole di Mazzorbo, Burano e Torcello si trovano nella parte Nord della Laguna veneziana: questo arcipelago di natura, colori, sapori ed arte rappresenta la “prima” Venezia. Torcello, infatti, è uno dei più antichi e prosperi insediamenti della laguna: qui sorgono la nota basilica di Santa Maria Assunta, risalente al 639, ed il leggendario Trono di Attila. Burano, “l'isola del merletto”, è un eccezionale gioiello culturale: famosa per l'antico Campanil Storto e le meravigliose case colorate, Burano conquista per la sua atmosfera serena, intima ed emozionante. Burano diventa quindi naturale protagonista del progetto di albergo diffuso, che viene portato avanti da un gruppo di investitori e che sta attirando l'interesse di imprenditori internazionali: una meta turistica ideale per chi vuole conoscere la natura, l'arte e le eccellenze enogastronomiche di Venezia, godendo la pace della Laguna. Attraversando a piedi il caratteristico ponte di legno, da cui si ha una emozionante visuale di San Marco, si raggiunge Mazzorbo: l'isola era anticamente denominata Maiurbium (da Magna Urbs, città maggiore), a testimonianza dell'importanza culturale e commerciale avuta dall'isola in passato. Mazzorbo ospita la Chiesa di S. Caterina, raffinata costruzione del XIII secolo, e l'antica Tenuta Venissa, Parco Agricolo Ambientale ristrutturato da Bisol, vincitore nel 2007 del bando indetto dal Comune di Venezia, proprietario della Tenuta. Sono molti gli scrittori che hanno cantato questa parte di laguna, tra cui George Sand, Henry James, Hernest Hemingway e Diego Valeri. Venissa deve il suo nome al verso che Andrea Zanzotto dedica a "Venessia, Venissa, Venusia" .


IL PROGETTO VENISSA A MAZZORBO BURANO
Il progetto Venissa, voluto fortemente da Gianluca Bisol e dalla famiglia Bisol, coinvolge istituzioni quali il Comune di Venezia - grazie ad enti come il Parco della Laguna -, la Regione Veneto - attraverso Veneto Agricoltura -, associazioni ed enti internazionali.
Bisol, storica famiglia del Prosecco, ha recuperato l’antica vigna murata, dove è stata piantata la Dorona, storico vitigno autoctono a bacca bianca tipicamente veneziano, coltivato fin dal XV secolo e perso nei secoli. Questo risultato rappresenta il coronamento di un lavoro iniziato nel 2002 che ha impegnato Bisol nella ricerca storica riguardante i vitigni autoctoni di Venezia, presenti diffusamente fino a pochi secoli fa. A settembre 2010 si è tenuta la prima vendemmia di Dorona in Venissa. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha tagliato il primo grappolo di Dorona, alla presenza di Paolo Baratta, Presidente di Biennale, e di Giorgio Orsoni, Sindaco di Venezia. Grazie al coordinamento di Gianluca Bisol e al team agronomico-enologico di Desiderio Bisol e del winemaker Roberto Cipresso, Venissa sarà un grande vino bianco, già ottenibile su prenotazione grazie alla vendita en primeur. Da Febbraio 2012 saranno così disponibili 4880 bottiglie di questo prezioso vino. Venissa omaggia la storia e la cultura della Laguna di Venezia, da sempre legata particolarmente a Valdobbiadene, dove i nobili veneziani amavamo trascorrere le loro vacanze, come testimoniano le antiche ville veneziane collocate fra le sue colline.
VENISSA: IL RISTORANTE DI PAOLA BUDEL, L'OSPITALITÀ, IL PATRIMONIO ORTICOLO
La Tenuta ospita frutteti ed orti, dedicati alla coltivazione di specialità veneziane, ed una peschiera con tipici pesci lagunari (cefali, anguille e moeche). Interessante la collaborazione con i pensionati di Burano, facenti capo all'Associazione Auser. Gli anziani buranelli, che provengono dal mondo della pesca, portano avanti la tradizione orticola veneziana curando gli orti di Venissa e praticando una orticoltura sostenibile ed eroica. Qui, grazie alla salinità e all'eccezionale microclima, non vi sono parassiti. Nella Tenuta, sorge il Ristorante Venissa, gestito da Paola Budel, chef bellunese formatasi alla scuola di Gualtiero Marchesi e di Michel Roux. Paola Budel omaggia con le sue creazioni la cultura veneta e veneziana, utilizzando i prodotti direttamente provenienti dalla Tenuta. E' possibile pernottare nelle sei accoglienti camere della struttura. Di grande fascino la capiente sala eventi, capace di ospitare almeno 200 persone: un lato della sala guarda, infatti, il vigneto, mentre l’altro lato si affaccia sulla laguna di Venezia.
Venissa è la sede ufficiale nazionale della Confrérie Huitres de Bretagne, che qui organizza i suoi eventi e che abbina ai menu proposti il Pas Dosé, pregiato Talento Metodo Classico di Bisol, eletto dalla confraternita unico abbinamento al mondo consigliato con le ostriche. Deliziosa la spiaggetta di ostriche che sorge appena fuori le mura di Venissa. 
La tenuta è interamente circondata da mura medievali, rifatte nel 1727 come indicano le lapidi marmoree apposte sui due lati della tenuta. A rendere ancora più suggestivo il luogo, ricco di pace e di silenzio, è lo svettante Campanile trecentesco della Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nell’XI secolo.
BISOL NEL MONDO
La qualità fa girare il mondo
Un'amante dei viaggi come me non poteva non dare importanza ad una azienda che esporta  i propri prodotti in tutto il mondo ed anche in quei paesi dell'Asia che amo...
La qualità di Bisol è considerata e apprezzata in tutti i paesi del mondo dove questo Prosecco approda, e non è un caso.Culture e stili gastronomici anche molto diversi trovano nei vini della famiglia Bisol un perfetto connubio coi propri gusti, e col proprio stile di vita.Per questo motivo, negli ultimi 10 anni il Prosecco Bisol ha valicato i confini più lontani e improbabili, raggiungendo mercati che fino a poco tempo prima erano considerati impossibili da approcciare.Dagli Stati Uniti al Sud America, dalla Cina all'India, il Prosecco Bisol raggiunge anche Porto Rico ed i Caraibi, fino ad arrivare alla Russia e all'Oceania. Questo perché dagli ultimi anni Novanta c'è stato un boom nell'export avvenuto in concomitanza con la diffusione nel mondo della ristorazione italiana.Quello degli USA è stato il primo mercato che ha decretato il successo internazionale del Prosecco, perché si sa, l'America anticipa sempre le tendenze. Ma Regno Unito, in particolare l'Inghilterra e l'Irlanda, è il vero Paese rivelazione, anche per la sua attenzione al marchio DOCG.L'internazionalizzazione comunque, complice anche il boom del turismo, ha portato il Prosecco Bisol in luoghi davvero impensabili, come le Bermuda, o la Cambogia, il Vietnam, o addirittura l'ex Birmania, dove fino a dieci anni fa il vino proprio non si beveva.Ma perché tutti scelgono il Prosecco? Innanzitutto perché è un vino molto piacevole, che rimanda all'Italia: fresco, leggero e non troppo alcolico. In più proviene da un vitigno autoctono, unico, che non può trovarsi in altri Paesi. Inoltre, nel mercato internazionale delle bollicine - storicamente dominato dallo champagne - il prezzo più accessibile unito alla grande qualità rappresentano un'alternativa molto interessante.
La qualità di Bisol è considerata e apprezzata in tutti i paesi del mondo dove questo Prosecco approda, e non è un caso.
Culture e stili gastronomici anche molto diversi trovano nei vini della famiglia Bisol un perfetto connubio coi propri gusti, e col proprio stile di vita.
Per questo motivo, negli ultimi 10 anni il Prosecco Bisol ha valicato i confini più lontani e improbabili, raggiungendo mercati che fino a poco tempo prima erano considerati impossibili da approcciare. Dagli Stati Uniti al Sud America, dalla Cina all'India, il Prosecco Bisol raggiunge anche Porto Rico ed i Caraibi, fino ad arrivare alla Russia e all'Oceania. Questo perché dagli ultimi anni Novanta c'è stato un boom nell'export avvenuto in concomitanza con la diffusione nel mondo della ristorazione italiana.
Quello degli USA è stato il primo mercato che ha decretato il successo internazionale del Prosecco, perché si sa, l'America anticipa sempre le tendenze. Ma Regno Unito, in particolare l'Inghilterra e l'Irlanda, è il vero Paese rivelazione, anche per la sua attenzione al marchio DOCG.
L'internazionalizzazione comunque, complice anche il boom del turismo, ha portato il Prosecco Bisol in luoghi davvero impensabili, come le Bermuda, o la Cambogia, il Vietnam, o addirittura l'ex Birmania, dove fino a dieci anni fa il vino proprio non si beveva.
Ma perché tutti scelgono il Prosecco? Innanzitutto perché è un vino molto piacevole, che rimanda all'Italia: fresco, leggero e non troppo alcolico. In più proviene da un vitigno autoctono, unico, che non può trovarsi in altri Paesi. Inoltre, nel mercato internazionale delle bollicine - storicamente dominato dallo champagne - il prezzo più accessibile unito alla grande qualità rappresentano un'alternativa molto interessante.
http://www.bisol.it
Ed ecco i prodotti che mi hanno inviato:
La bottiglia a sinistra è: Curvée Brut
Spumante brut:
Nasce da uve di Glera, Incrocio Manzoni 6.0.13., Sauvignon, Chardonnay e Verdiso 
proveniente da vigne situate nell'Altamarca Trevigiana. I vigneti, esposti a sud, 
hanno una forte prevalenza di limo il quale, abbinato a basse rese per ettaro, 
consente di ottenere un vino di grandi sapidità e corpo.
La successiva macerazione a freddo (criomacerazione) fissa le sostanze aromatiche 
varietali esaltando le caratteristiche di fruttato; la lunga e lenta fermentazione, 
unita alla prolungata sosta sui lieviti, conferiscono al prodotto estrema finezza ed 
eleganza.

Va servito ad una temperatura di 8°C, in un calice di cristallo.
Il Jeio è un vino spumante completo di grande piacevolezza. Come aperitivo si fa 
ricordare, a tavola si abbina alle paste con verdura, alle carni bianche, alle 
preparazioni di mare più' svariate.

La bottiglia al centro è: Curvée Rosé Brut
Spumante rosè brut
Nasce da uve Merlot e Pinot Nero. I vigneti sono tutti di alta collina, esposti 
prevalentemente a sud, assicurano un vino di grande equilibrio, sapidità e 
personalità. Una macerazione breve dona al vino il suo coloro rosato fissando le 
sostanze aromatiche varietali che esaltano caratteristiche floreali e fruttate di 
sorprendente tipicità; la lunga e lenta fermentazioni, unita alla prolungata sosta 
sui lieviti sia sul vino che in rifermentazione, conferiscono al prodotto finezza, 
eleganza e lunghezza in bocca.

Va servito ad una temperatura di 8°C, in un calice di cristallo.
Il Jeio è un vino spumante completo di grande piacevolezza. Come aperitivo si fa 
ricordare, a tavola si abbina alle paste con verdura, alle carni bianche, alle 
praparazioni di mare più' svariate.

La bottiglia a destra è: Curvée Extra Dry
Spumante extra dry
Questo vino è ottenuto da uve di Chardonnay, Pinot grigio, Incrocio Manzoni 6.0.13., 
Sauvignon e Glera. I vigneti, esposti a sud, hanno una forte prevalenza di limo il 
quale, abbinato a basse rese per ettaro, consente di ottenere un vino di grandi 
sapidità, corpo e aromaticità. Caratteristiche di questo vino sono il fruttato 
armonioso e complesso e il delicato bouquet fruttato e floreale che vengono esaltati 
durante le fasi di produzione in cantina attraverso un'attenta protezione del mosto 
dell'azione dell'ossigeno e attraverso una pressatura soffice. Ulteriore espressione 
è data dalla criomacerazione (sosta di una parte del mosto con le bucce per tutta le 
notte a bassa temperatura) e della fermentazione lenta che conferisce estrema 
finezza ed eleganza.

Va servito ad una temperatura di 9°C, in un calice di cristallo.
Questo spumante è erfetto come calice fuoripasto e come aperitivo, può anche 
cominciare il pasto in abbinamento ad antipasti e primi delicati.
OCUVÈEBRUT


Nessun commento:

Posta un commento