Immagina di svegliarti una mattina nel II secolo d.C., a pochi passi dal Tevere e dal mare. L’aria profuma di pane caldo, le strade sono ancora fresche di rugiada, e le voci dei mercanti iniziano a riempire i vicoli di Ostia Antica.
Nella vivace Via dei Corporazioni, i negozianti aprono le loro botteghe: chi vende olio, chi vino, chi tessuti colorati provenienti dall’Africa o dall’Oriente. Le donne si fermano a comprare il pane nelle pistrina, e spesso si racconta che il fornaio Gaius, famoso per il suo pane al miele, offrisse ai bambini delle piccole focacce quando si radunavano davanti al forno.
Dopo il mercato, molti cittadini si dirigono alle Terme di Nettuno: qui tra mosaici scintillanti e sale profumate di oli, ci si rilassa, si fa sport e si chiacchiera delle ultime novità. Si dice che Lucio, un vecchio mercante di grano, abbia concluso più affari nelle piscine che al foro!
Le domus degli ostiensi erano spesso semplici ma accoglienti. Le famiglie cenavano insieme, gustando piatti di legumi, pesce fresco dal porto e frutta di stagione. Un aneddoto curioso? Pare che i bambini si divertissero con una sorta di “gioco delle noci”, lanciando gusci vuoti come biglie, mentre gli adulti si intrattenevano con dadi e giochi d’azzardo.