Za'atar


 
Ha aperto da poco questo ristorante mediorientale, il 31 maggio scorso, in zona Testaccio ed io insieme ad altre 3 donne, giornaliste e blogger, lo abbiamo provato.
Iniziamo a parlare del nome, Za’atar, mai fu più azzeccato visto che è una miscela di spezie. La ricetta base prevede timo, sesamo e sale poi anche erbe aromatiche come maggiorana, santoreggia, finocchio, cumino, sommacco (ricetta tipica libanese) e issopo. Si conserva sotto sale, sott'olio o lasciandolo essiccare al sole. E' un condimento molto antico, in Libano si utilizza dai ragazzi prima degli esami perchè si dice che "rafforzi la mente". Molto usata anche in Egitto, Turchia e Giordania dove si utilizza come insaporitore di carni, verdure, formaggi.



Il nome che racchiude l'anima dei piatti che vengono preparati e serviti in questo elegante ristorante. Io che ho viaggiato un bel pò mi sono ritrovata, quasi come all'interno della macchina del tempo, a ripensare a molti anni passati, durante i miei viaggi a Instanbul (viaggio in Turchia nel lontano 2005 per me) e a Gerusalemme (viaggio in Israele del 2010 al quale ho abbinato anche la Giordania, uno dei pochissimi stati intorno ad Israele che permetteva di uscire dal confine per poi rientrarvi, visto che avevo il biglietto aereo di andata e ritorno da Tel Aviv, città splendida tra l'altro) in questi stati mediorientali il filo conduttore di tutta la cucina di questi popoli sono proprio le spezie, devo dire che in questo ristorante le hanno utilizzate dosandole in maniera delicata (rispetto a quello che io mangiai lì durante i miei viaggi) cercando di dare un delicatezza che a volte il nostro palato, non sempre preparato, ci impone.
Questo ristorante è stato pensato, voluto e realizzato da Luca Piperno, imprenditore già noto nel campo della ristorazione, e i suoi soci Mayer Naman, Victor Nahum, Michele Aprile e Marco Domenicucci, reduci dal successo di ristoranti come Dolce, Retro e Casa 900.
In una città così grande ed importante come Roma, che a volte pensa che il cibo Mediorientale sia solo kebab e cous cous bisogna invece allargare gli orizzonti della mente e proiettare il nostro palato verso altri sapori, in questo caso speziati, ma sempre piacevoli e convincenti. La cucina, le ricette, gli ingredienti, fanno sempre grande la cultura di un popolo, anche nei paesi Mediorientali è esattamente come da noi, anzi credo che da loro forse tutto questo sia anche più difficile essendo carenti di tanti ingredienti che invece noi qui, in Italia, possiamo godere. Questo non vuol dire che la cucina Mediorientale sia una cucina improvvisata, assolutamente no, vanta anch'essa una storia millenaria che riporta i popoli stessi indietro nel tempo, tanto più che le cosiddette "miscele di spezie" lì sono diverse da paese a paese, ma soprattutto da famiglia a famiglia.
Il locale è molto carino ed elegante, rispecchia davvero un pò gli ambienti eleganti di questi popoli con il suo blu cobalto delle pareti e dei soffitti, e poi ci sono loro, le protagoniste assolute, le profumate spezie, con le quali ci si ritrova a pensare alle atmosfere dei souk o dei bazar o ancora il bazar egiziano delle spezie di Instanbul (Turchia), secondo per grandezza soltanto dopo il Gran Bazar, dedicato interamente alla vendita delle spezie, o ancora la porta di Damasco a Gerusalemme, ricordo durante questo viaggio, la sera, verso il tramonto, rientravano tutti i contadini dalle campagne con spezie, aromi e frutta, non vi dico che profumi... 

Originale anche il resto dell'arredamento qui, tutto per creare la giusta atmosfera: i tavoli sono fatti a mano con smalti colati per fondere i disegni; per rivestire le colonne e il bancone del bar sono stati utilizzati ottoni piegati, acidati e invecchiati. Per il pavimento è stato recuperato il parquet di legno massello originale, carteggiato e dipinto a mano; per le decorazioni marocchine sui tessuti e tappeti sono stati creati 4 motivi originali, gli specchi sono stati apposti sui punti studiati per moltiplicare le prospettive all’infinito.
E finalmente arriviamo al ricco e variegato menù, al quale i proprietari si sono ispirati proprio durante i loro viaggio in Medio Oriente, il menù contiene piatti libanesi, israeliani, greci, marocchini e persiani. 

Si inizia con i "meze" ovvero gli antipasti,  solitamente di consistenza cremosa, infatti troviamo vari Hummus, oltre a quello tradizionale a base di ceci e tahina, anche alle barbabietole, all'avocado, accompagnati da pane arabo tradizionale, poi il 'caviale di melanzane' (Babaganoush), tzatziki, poi troviamo varie insalate con abbinamenti insoliti come la Tabulenia Salad (con bulgur, menta, melograno, ecc.) o beetroot salad (con barbabietole viola e feta), o ancora Peaches Salad (con insalata verde, pesche, formaggio caprino, mandorle tostate e miele). Il menù prevede altre preparazioni come i Falafel di Gerusalemme (polpette di legumi con spezie e coriandolo) o le Lebanese Meatball (polpette di agnello fritte in salda di yogurt allo zafferano e coriandolo).



Immancabili le Tajine: quella del Marocco con pollo speziato con limoni confit, olive verdi, prezzemolo e ginger, quella Persiana con agnello speziato con zucca, prugne secche, tamarindo e miele (entrambe assaggiate buonissime) poi ce ne sono altre, tra le quali anche quella Mediterranea di pesce che assaggerò la prossima volta che vado, composta da cozze, vongole, polipetti, trancio di pescato, pomodoro fresco e zafferano. In menù anche altre ricette sfiziose come i deliziosi sigari di pasta fillo ripieni di agnello, pinoli tostati e uvetta serviti con tzatziki e salsa alla curcuma, o i gamberi fritti avvolti in pasta kataifi serviti con avocado hummus e salsa di yogurt allo zafferano, e tante altre ancora da scoprire. 




Poi ci sono le ricette Grill: con il pollo in crosta di Za'atar con pomodori grigliati e limoni confit, o con le costolette d'agnello marinate con menta, cumino, coriandolo fresco, melograno, cipolla rossa e chermoula o ancora di polpo con chermoula, hummus di ceci e pomodorini al forno. I dessert sono strepitosi, tra quelle assaggiate mi è piaciuta particolarmente la Arabic Chocolate Cake, torta al cioccolato con spezie, crumble al caso al sale, panna e cioccolato fuso...



La cantina qui offre vini nazionali ed internazionali, bollicine (sia in bottiglia che al bicchiere), cocktails, birre; noi abbiamo bevuto un MUSAR JEUNE bianco, si abbina bene a piatti speziati ed anche al pollo. E' un vino bianco secco al naso fruttato e in bocca, oltre al gusto fruttato e floreale ha anche un gusto minerale, dovuto al sottosuolo pietroso e calcareo dove viene prodotto. Vitigno: Viognier 35%, Vermentino 35%, Chardonnay 30%.Vermentino, proveniene dal Libano.
Da ottobre sarà aperto anche a pranzo durante i week end per un brunch raffinato e diverso dal solito.




Za’atar 
Piazza Orazio Giustiniani 2, 00153 - Roma
tel. 06 574 1382
http://zaatar-roma.it/
https://www.facebook.com/zaatar.roma/

1 commento:

  1. This blog is so nice to me. I will continue to come here again and again. Good luck.

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