Cucina del Lazio: pangiallo

...torna l'appuntamento mensile con la cucina regionale...continuo con vero piacere a partecipare all'iniziativa "Cucina e territorio di casa nostra"...siamo un gruppo di food blogger e prepariamo, dopo aver deciso l'argomento, una ricetta della nostra regione. Io partecipo per il Lazio questo mese gli argomenti scelti sono ben 2: dolci o ricette salate di Natale, io scelto di preparare un dolce, il pangiallo, però alla maniera di mia suocera...che abita in un paese di circa 5.000 anime, Carpineto Romano, ecco tutte le nostre ricette regionali che partecipano questo mese:
Cucina della Lombardia: Panun dolce tipico della Valtellina
Cucina del Friuli Venezia Giulia: crema carnica - sufrìt
Cucina della Toscana: cavallucci
Cucina del Lazio - Pangiallo  io! ;)
Cucina della Campania: struffoli e roccoco
Cucina della Basilicata: Peperoni cruschi fritti



ingredienti:
gr 70 di noci  
gr 70 di nocciole
gr 100 di mandorle
gr 50 di pinoli
gr 70 di uvetta
100 gr di cioccolato fondente a pezzetti (50 gr sono per la glassatura)
20 gr di cacao polvere
70 gr di farina
100 gr di miele castagno
2 cucchiai di brandy

Tostare nel forno a 140° tutta la frutta secca sbucciata, far rinvenire l'uvetta mettendola in ammollo in acqua fredda, tagliare a pezzetti irregolari con il coltello la metà del cioccolato fondente, far sciogliere il miele in un pentolino a fuoco dolce. In una ciotola mettere la frutta secca tostata, l'uvetta strizzata, il brandy, la farina setacciata insieme al cacao, aggiungere poco alla volta il miele di castagno liquido, amalgamare con cura gli ingredienti, in ultimo aggiungere la metà del cioccolato fondente a pezzetti, continuare ad amalgamare, formare il panetto, adagiarlo su carta forno e infornarle in forno già caldo a 180° per 20 minuti. Estrarre dal forno e far freddare completamente, nel frattempo temperare la restante metà del cioccolato fondente, una volta fuso glassare il pangiallo, far freddare prima di servire.

La madre panza (Trilussa)
Vedete quel’ometto sur cantone
che se guarda la panza e se l’alliscia
con una specie de venerazzione?
Quello è un droghiere ch’ha mischiato spesso
er zucchero còr gesso
e s’è fatta una bella posizzione.
Se chiama Checco e è un omo che je piace
d’esse lasciato in pace.
Qualunque cosa che succede ar monno
poco je preme: in fonno
nun vive che per quella
panzetta abbottatella.

E la panza j’ha preso er sopravvento
sur core e sur cervellom tant’è vero
che, quanno cerca d’esternà un pensiero
o deve espone quarche sentimento,
tiè d’occhio la trippetta e piano piano
l’attasta co’ la mano
perché l’ajuti ner raggionamento.

Quanno scoppiò la guerra l’incontrai.
Dico: - Ce semo… - Eh, -  fece lui – me pare
che l’affare se mette male assai.
Mò stamo a la finestra, ma se poi
toccasse pure a noi?
Sarebbe un guajo! In tutte le maniere,
come italiano e come cittadino
io credo d’avè fatto er mi’ dovere.
Prova ne sia ch’ho proveduto a tutto:
ho preso l’ojo, er vino,
la pasta, li facioli, er pecorino,
er baccalà, lo strutto…. –
E con un’aria seria e pensierosa
aggricciò l’occhi come pe’ rivede
se nun s’era scordato quarche cosa.
Perché, Checco, è così: vô la sostanza,
e unisce sempre ne la stessa fede
la Madre Patria co’ la Madre Panza.

questa ricetta partecipa questo mese all'appuntamento di cucina regionale, seguiteci qui nel nostro gruppo di facebook

24 commenti:

  1. Che meraviglia , ne prendo una fettina e ti invio un grande abbraccio, Daniela.

    RispondiElimina
  2. Silvia cara, sei meravigliosa! Trilussa è una voce che, oggi più che mai, andrebbe riletta..potrei affogarmi in questo dolce voluttuoso..ti abbraccio e ti auguro un natale di gioia con i tuoi cari!
    Fabrizia

    RispondiElimina
  3. Adoro questi dolci tipici e il tuo Pangiallo è meraviglioso :)
    Un bacio e buon fine settimana

    RispondiElimina
  4. Bellissima la poesia di Trilussa e molto goloso il dolce!
    Una curiosità: come mai si chiama pangiallo?
    Pensavo fosse di quel colore!

    RispondiElimina
  5. Ciao Silvia!! Non conoscevamo questa specialità laziale, decisamente natalizia!!! Golosissimo, ci piace la forma a filetta di pane che permette di tagliarlo a fette...un grosso bacio !!

    RispondiElimina
  6. Ma che meraviglia, brava Silvia! Un bacio

    RispondiElimina
  7. non lo conoscevo, grazie a te adesso so che mi piacerebbe gustarlo !

    RispondiElimina
  8. Bellissimi gli scatti. Bellissima la poesia e la ricetta è golosissima. Mi hai fatto coniscere un'altra ricetta. Grazie e .... "Buone Feste!".

    RispondiElimina
  9. Golosissimo il pangiallo alla maniera di tua suocera ! :-) Buone Feste Silvia !
    Anna Laura - DULCIS IN FABULA

    RispondiElimina
  10. colpita e affondata, questo dolce non lo conoscevo. Favolose le foto silvia, oramai sei una fotografa in gambissima

    RispondiElimina
  11. Mai assaggiato ma ti assicuro che sto letteralmente sbavando :-P
    Complimenti!!!!

    RispondiElimina
  12. Sublime assomiglia al nostro panpepato anche come ingredienti...bravissima

    RispondiElimina
  13. lo proverei anche subito, mi piace tantissimo. Complimenti

    RispondiElimina
  14. che dolce meraviglioso:))l'aspetto è davvero magnifico e perfetto a dir poco, e sicuramente è buonissimo:))
    bravissima come sempre Silvia, ti faccio i miei migliori complimenti:))
    Un bacione:))
    Rosy

    RispondiElimina
  15. Ciao Silvia!!! Oggi hai portato nel tuo blog una ricetta che ho davvero nel cuore..pensa che mi hai fatto tornare indietro e mi hai fatto ricordare la mia dolce nonna quando in questo periodo ne faceva davvero tantissimi..la ricetta è molto simile alla sua , solo che lei non aggiungeva il miele!!
    Un bacione grande grande!!

    RispondiElimina
  16. deve essere una vera goduria!! da fare!

    RispondiElimina
  17. Non conoscevo questo dolcetto ma solo a guardarlo mi viene voglia di dargli un morso!!
    Grazie mille per la bela ricetta Silvia!!
    Un caro abbraccio e buona domenica
    Carmen

    RispondiElimina
  18. Ma sai che io, romana de Roma, non ho mai assaggiato il pan giallo? So però che mi piacerebbe moltissimo già leggendo gli ingredienti e vedendo la foto. Mio suocero, trasteverino DOC fino a qualche anno fa faceva il pan pepato, altra cosa di cui sono ghiottissimo! Ora purtroppo si è impigrito e non ha più voglia di prepararlo. Potrei subentrare io con questo tuo pangiallo....mi salvo la ricetta! Bacioni silvietta e buona domenica!

    RispondiElimina
  19. Che bella questa ricetta. ha tutto il gusto delle feste!!!!

    RispondiElimina
  20. Che ricetta strepitosa!!! Chissà com'è contento tuo marito a sto giro non può lamentarsi !!! ;)

    RispondiElimina