🏛️ L'area sacra di Largo Argentina: dove storia e gatti si incontrano
Roma è un mosaico infinito di storia, e a volte i suoi tesori più significativi si nascondono in piena vista. Uno di questi luoghi affascinanti è l'area sacra di Largo Argentina, un complesso archeologico che non è solo un tuffo nell'antichità, ma anche un santuario unico per una colonia felina molto amata.
Un palcoscenico di quattro templi millenari
Situata nel cuore pulsante della città, Largo Argentina ospita i resti di quattro templi di epoca repubblicana (IV-II secolo a.C.), convenzionalmente identificati con le lettere A, B, C e D. Ognuno di essi racconta una storia di devozione e vita quotidiana nell'antica Roma:
Tempio C: Il più antico, forse dedicato a Feronia, dea della fertilità.
Tempio A: Probabilmente dedicato a Giuturna, una ninfa delle fonti, ricostruito dopo un incendio.
Tempio D: Il più grande, dedicato ai Lari Permarini (divinità del mare), l'unico di cui si vede solo una parte dell'alto podio.
Tempio B: Il più riconoscibile grazie alle sue sei colonne superstiti e al podio. Si ritiene fosse dedicato alla Fortuna Huiusce Diei (la Fortuna di questo giorno), edificato dopo la vittoria di Vercelli nel 101 a.C.
Questi templi, un tempo pienamente operativi, furono scoperti solo negli anni '20 del Novecento, durante i lavori di riqualificazione urbana per la costruzione dei palazzi moderni circostanti.
Il luogo di un crimine storico: L'assassinio di Cesare
Ma l'Area Sacra di Largo Argentina è celebre in tutto il mondo per un motivo molto più drammatico: è universalmente riconosciuta come il luogo dell'assassinio di Giulio Cesare!
Il Tempio B, quello di Fortuna, sorgeva proprio accanto alla Curia di Pompeo (oggi non più visibile), dove il Senato si riuniva temporaneamente. È qui, ai piedi della statua di Pompeo Magno, che la narrazione storica colloca il fatidico evento delle Idi di Marzo del 44 a.C., quando Cesare fu pugnalato dai cospiratori, tra cui Bruto e Cassio.
Stare di fronte a queste rovine significa calpestare la storia in uno dei suoi momenti più cruciali.
🐈 I guardiani felini dell'antichità
Ciò che rende Largo Argentina davvero unica è la sua "seconda vita" come santuario per i gatti randagi di Roma. Dalla metà degli anni '90, l'area è diventata la casa e il rifugio di centinaia di felini.
Gestito dall'associazione "Torre Argentina Cat Sanctuary", il rifugio fornisce cure mediche, cibo e un tetto sopra la testa a questa colonia. L'immagine dei gatti che sonnecchiano indisturbati sui millenari blocchi di tufo e tra le colonne è ormai un simbolo di Roma, un contrasto pittoresco tra l'eterno e l'effimero.
🔍 Imperdibile: la nuova apertura al pubblico
Per decenni, l'Area Sacra è stata visibile solo dall'alto, dalle transenne perimetrali. Tuttavia, grazie a recenti restauri, oggi è possibile scendere al livello dei templi!
Questo nuovo percorso espositivo e la passerella rialzata permettono ai visitatori di camminare tra i resti, osservare da vicino la stratificazione storica e immergersi completamente in questo angolo straordinario della Roma repubblicana.
Non perdete l'occasione di visitare questo luogo magico: un incrocio dove la storia, l'archeologia, e l'amore per gli animali si fondono in un'esperienza romana indimenticabile.
🤯 Curiosità e aneddoti storici di Largo Argentina
1. L'Evoluzione nascosta del livello stradale
Quando guardi i templi, nota quanto sono affossati rispetto alla strada moderna. Questo illustra perfettamente la stratificazione storica di Roma. Il livello del suolo si è alzato di circa 6-7 metri dall'epoca repubblicana! L'area oggi visibile era la piazza (il largo) ai tempi del Risorgimento, e i templi erano sepolti sotto il livello della strada. La loro scoperta avvenne solo quando l'area fu spianata per la costruzione di nuovi palazzi negli anni '20, rivelando la città antica sottostante.
2. Il "segreto" del nome dei templi (A, B, C, D)
I nomi dei templi (A, B, C, D) non sono i loro nomi originali. Gli archeologi non sono sempre stati in grado di identificarli con certezza consultando le fonti storiche. Per evitare confusione e basandosi su scavi incompleti, si è deciso di assegnare loro semplici lettere in ordine alfabetico, procedendo da nord a sud. Solo successivamente, grazie a indagini e all'interpretazione delle fonti, si è arrivati alle probabili attribuzioni alle divinità come Giuturna (A), Fortuna (B) e Lari Permarini (D).
3. La statua colossale trovata nel tempio B
Il Tempio B (dedicato alla Fortuna Huiusce Diei) è famoso anche per la scoperta di una statua colossale della dea. Durante gli scavi furono ritrovati una testa, le braccia e i piedi, tutti realizzati in marmo. Il resto del corpo era realizzato in bronzo e legno (materiali deperibili o riciclati), secondo la tecnica delle statue acrolito o colosso. Queste parti marmoree si trovano oggi esposte alla Centrale Montemartini, offrendo un'idea della grandezza e magnificenza del tempio.
4. La prova del delitto: i servizi igienici adiacenti
La tesi che Largo Argentina sia il luogo esatto dell'assassinio di Giulio Cesare (44 a.C.) è stata rafforzata dal ritrovamento di una struttura muraria di circa 3 metri per 2, che gli archeologi del CNR ritengono essere l'altare votivo fatto erigere da Ottaviano (futuro Augusto) per condannare il luogo dell'omicidio.
Inoltre, un'ulteriore curiosità: le fonti antiche indicano che, dopo il delitto, l'area della Curia di Pompeo (adiacente ai templi) fu abbandonata e poi trasformata in latrine pubbliche per evitare che i cittadini potessero usare quel luogo come un santuario per Cesare. Un modo molto romano per sconsacrare un luogo macchiato di sangue.
5. L'origine del nome "Largo Argentina"
Il nome della piazza non ha nulla a che fare con il Paese sudamericano. Deriva dalla Torre Argentina, una torre medioevale che faceva parte del palazzo di Johannes Burckardt (o Burckard), cerimoniere pontificio di origini germaniche. Burckardt era originario di Strasburgo, che a quei tempi era nota in latino come Argentoratum. Da qui il nome del palazzo e della torre: Casa del Maestro Argentino.
6. I gatti contro Mussolini
Come menzionato, l'area è un famoso rifugio per i gatti. Quando i lavori di scavo iniziarono negli anni '20 sotto il regime fascista (che voleva valorizzare le rovine dell'antica Roma), le rovine divennero subito un rifugio per i felini. Le operaie addette alla pulizia dell'area, le gattare originali, iniziarono a prendersi cura della colonia. Ancora oggi, la presenza dei gatti è un simbolo di continuità, un'affascinante coesistenza tra l'antichità e la vita quotidiana romana.











Nessun commento:
Posta un commento