gnocchi di peperoni papaccelle con burrata ed erba cipollina


Le papaccelle (o pupaccelle/paprecchie) sono una varietà di peperone tipico della Campania, in particolare della zona di Napoli e della piana di Acerra. Si distinguono per la loro forma rotonda e costoluta (da cui il soprannome "riccia"), la polpa carnosa e il sapore dolce, con retrogusto aromatico. Sono utilizzate sia fresche (fritte o in insalata) che conservate sott'aceto o sott'olio.

Hanno una forma piccola, rotonda, e costolata. Hanno polpa carnosa, dolce, saporita e croccante. Hanno le classiche tonalità dei peperoni: verde, giallo e rosso. L'origine: sono un prodotto agroalimentare tradizionale della Campania e un Presidio Slow Food.

Ho piantato questo tipo di peperone in un vaso e con la polpa ho preparato questi gnocchi, a chi non

piacciono gli gnocchi fatti in casa? Ricetta adattata dalla rivista di cucina Sale & Pepe. Qui sotto la mia pianta di peperoni papaccelle.

INGREDIENTI per 2 persone:

  • 300 grammi di patate
  • 180 grammi di farina + quella per spolverare
  • peperoni papaccelle (della mia pianta!!)
  • una burrata
  • 1 mazzatto di erba cipollina
  • olio extravergine di oliva
  • sale, pepe

PREPARAZIONE: cuocete le patate partendo da acqua fredda, scolate, pelatele, passatele nello schiacciapatate. Cuocere nel grill del forno i peperoni papaccelle, far raffreddare, eliminare semi, picciolo, filamenti, la pelle, tagliarlo a fettine, frullare con il mixer ad immersione. aggiungete la purea di peperoni papaccelle alle patate schiacciate, lavorare l'impasto velocemente, formare dei cordoncini, ricavate gli gnocchi tagliandoli in pezzetti uguali, questo per far si di avere una cottura omogenea.

Tagliare l'erba cipollina, scottarla in acqua salata per una manciata di secondi, scolatela, frullatela aggiungendo poco sale e qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva deve diventare un pesto omogeneo. Cuocete gli gnocchi in acqua salata, scolateli quando vengono a galla, versateli nei piatti e conditeli con il pesto di erba cipollina e la burrata.


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