Sensuale, affascinante e intrigante come una bella donna è il DON PASQUALE, inaugurato da pochi mesi, presentato al pubblico e alla stampa recentemente. Location di grande rilievo, lo trovate in Via delle Muratte n.78 (rione Trevi, proprio vicinissimo alla famosissima Fontana che tutti indistintamente amano alla follia) all'interno del palazzo dove ha abitato Gaetano Donizetti per diversi anni, lui compositore italiano di grande talento scelse di fermarsi qui per ben 9 anni, così come lo ricorda la targa affissa all'esterno. Non un semplice ristorante ma il ristorante che ha al suo interno, nel suo cuore, l'Hotel MAALOT!
Dopo aver camminato tra le vie affollate del centro storico di Roma
entrando qui ci si ritrova in un delizioso angolo di tranquillità,
appena varcato l'ingresso, a sinistra, c'è la veranda tutta a vetri con
affaccio sulla via, l'ambiente è molto luminoso,
camminando lungo il corridoio si arriva alla corte centrale, con tavoli
e divani. L'atmosfera che salta subito agli occhi è come sentirsi
all'interno di una "scena teatrale", grazie al rosso delle pareti, al
grande lampadario a bracci bellissimo e scenografico,
all'ambiente raffinato, pieno di dipinti disposti, gli uni accanto agli
altri, fino al soffitto, quasi a voler raccontare quello che era un
tempo Via delle Muratte, la via degli artisti piena di botteghe.
Al lato sinistro trovate la sala studiolo che ha la funzione di
reception, con la libreria a parete e le tappezzerie animalier delle
poltrone (come i cuscini sparsi in sala) in verità all'interno di questo piccolo
hotel (solo 30 camere e molto eleganti) non c'è una
reception per scelta e per dare la sensazione di calore, di
accoglienza, di far sentire l'ospite ancora di più a proprio agio, proprio come a casa.
Protagonista della corte è il lampadario a bracci, molto
scenografico, quasi due metri di diametro e altrettanti d'altezza. Come
in un scena teatrale lo spazio si divide anche tra il cocktail bar,
incorniciato dietro due archi che danno sullo stesso salone,
lasciando intravedere la bottigliera, il rosso dalla parete, il bancone
di ottone ed ebano, le sedie in vimini, gli specchi che riscaldano
l'ambiente aggiungendo riflessi dorati alla luce.
Atmosfera un po' club coloniale, con tanto legno, stoffa e iuta
alle pareti, a terra un parquet di rovere in una calda tonalità miele.
Tantissimo colore che mette finalmente allegria, persino il tavolo di
colore verde inglese nella boiserie della veranda,
l'azzurro di uno dei lunghi sofà che trovate in sala messo
appositamente per contrastare il colore rosso e la parete marrone.
La fornitissima galleria dove risaltano all'occhio i capolavori
storici, poi, osservandoli da vicino con tutta calma, ci si accorge che
tutti si rifanno agli originali, tra i ritratti simpatici e giocosi vi è
Maria Antonietta che mangia il gelato, la dama
il cui turbante è una gigantesca aragosta o i fiamminghi tatuati, tutti
i dipinti hanno la firma di Stanley Gonczanski, solo lui riesce
perfettamente a dare nuovi umori e significati ad opere di artisti del
passato attraverso dei collage ironici.
Tutti gli ambienti sono stati studiati per offrire ospitalità e convivialità.
Nella corte centrale ci sono circa 60 coperti tra tavoli rétro in
maioliche portoghesi con disegni di antichi pizzi e trine, e poltroncine
di bambù verniciate di nero.
Qui potete venire a bere un caffè, fare colazione, fermarsi a
pranzo o sorseggiare un tè nel pomeriggio, prendere un aperitivo, tirare
fino a cena o sorseggiare un cocktail dopo. L'atmosfera è easy, leggesi
chic informale, con una assoluta aria cosmopolita
ed eccentrica, tipica dei posti dove passano viaggiatori da tutto il
mondo.
Qui raggiungere la reception (che in realtà è lo studiolo) e per
andare alle camere si passa attraverso il ristorante ovvero attraverso
la corte centrale.
Obiettivo primario è quello dell'hotel, e soprattutto del ristorante, di fare da "pacione" ai romani.
Questo è posto perfetto per incontrarsi e socializzare in un ambiente giovane.
Il ristorante "Don Pasquale" dell'Hotel Maalot il teatro, anzi
l'opera, ce l'ha insita in tutto ciò che si "respira" lì, difatti è il
titolo della Commedia dell'Arte che Donizetti compose nel 1842,
richiamata già dal menu disegnato come fosse il programma
di un'opera teatrale (due atti anticipati da un preludio), più
l'intermezzo con una scelta di tre insalate e un dolce epilogo prima
della chiusura del sipario. Menzionati perfino i "cambi di scena",
quella piccola sezione nel menu con tre grandi classici d'hotel
e d'oltreoceano con l'avocado toast.
Questo da sempre è un quartiere commerciale e turistico, per i romani simbolo di una forte identità gastronomica.
Qui un tempo si veniva per far la spesa perché c'erano le
bancarelle con le primizie e la Trattoria dell'Armellino proponeva la
cui ricetta del baccalà (con pomodoro e zibibbo) che divenne presto il
piatto forte del locale. Non è solo un caso allora che tra
i piatti principali preparati dal Domenico Boschi, Chef del Don
Pasquale, c'è proprio il baccalà.
Le ricette dello chef utilizzano ingredienti locali, trasformati in
piatti molto gustosi, talvolta preparate con tecniche moderne e
innovative dallo chef dallo stile poliedrico nel quale batte un cuore
amatriciano. Alcuni piatti sono l'essenza della romanità,
altri sono proposti con sapienza in chiave moderna, o altri ancora ne
ricordano solo alcuni ingredienti must, come ad esempio il carciofo,
seguendo sempre la stagionalità degli ingredienti.
Alcuni piatti sono stati trasformati anche da street food, da assaporare in pochi bocconi, anche come sfizi.
Variegata ed intrigante i cocktails con una drink list che
accompagna il cliente anche per tutta la cena o seguendolo al tavolo
dove il drink può essere anche personalizzato in base ai piatti.
La mise en place, seppur elegante e curata, non segue i rigidi
schemi del ristorante d'hotel 5 stelle, per esempio molte delle pietanze
arrivano su padellini e tegamini d'acciaio e manici in ottone vecchio
stile. Così come tra gli antipasti ci sono plateau
da condividere con un'atmosfera molto conviviale scegliendo in
abbinamento tra vini al calice o dalla Carta che a parte una selezione
di champagne spazia tra le regioni.
L'hotel è composto di trenta camere e suite, ognuna diversa
dall'altra, distribuite su quattro piani di un palazzetto ottocentesco
accolgono gli ospiti in un'atmosfera "casa dolce casa" dove i vari
colori, le ricche fantasie dei tessuti, usate anche come
carta da parati, donano agli spazi un'aria domestica e grande calore e
gioiosità. In molte camere ci sono anche i caminetti.
Grande cura per gli arredi per dare al cliente il massimo confort
con librerie d’ingresso, scrivanie, comodini realizzati con diverse
tipologie di legni pregiati, così come le cabine armadio.
Le stanze da bagno sono rivestite con marmo Arabescato Corchia caratterizzato dalle venature grigio perla su fondo bianco latte.
Al piano sotterraneo dell'hotel trovate ampi spazi per offrire al
cliente massimo relax e una palestra di quasi 100 metri quadrati, dotata
di ogni attrezzatura per il fitness.
Il progetto architettonico dell'intero palazzo dell'Hotel Maalot
(sviluppato su 4 piani per circa 3000 mq) firmato dall'Architetto
Roberto Antobenedetto di RPM Proget, rispecchia appieno la volontà di
mantenere l'eredità del luogo, pur con molte incursioni
progettuali contemporanee che danno agli spazi un'identità tra passato e
contemporaneità del tutto nuova.
Don Pasquale - Restaurant & Bar - Maalot Roma
Via delle Muratte 78 - 00187 Roma
tel. 06878087
https://hotelmaalot.com/it/ristorante-don-pasquale-roma/
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