campagna dedicata al caco Tipo e Rosso Brillante

  Cachi ‘Questo l’ho fatto io’: 

al via la campagnadel Consorzio Agribologna per l’autunno 2021

Agribologna apre la nuova campagna dedicata al caco Tipo e Rosso Brillante dei soci Zavoli e Fabbri per l’autunno 2021. Per quest’anno, volumi in diminuzione, ma buona qualità e una nuova campagna di comunicazione ‘al femminile’. Sabato 16 ottobre, porte aperte (su prenotazione FB Agribologna) presso l’Azienda Agricola Zavoli - Poggio Torriana (RN) - per ‘Una giornata nella terra dei cachi’, con lo chef Beniamino Baleotti.
Il caco Tipo e Rosso Brillante della linea ‘Questo l’ho fatto io’, al centro della nuova campagna di mercato e di comunicazione del Consorzio Agribologna (Gruppo Agribologna) per l’autunno 2021. Con 2 soci  Zavoli (Poggio Torriana, RN) e Fabbri (Santarcangelo di Romagna, RN) – e una superficie di 25 ettari di coltivazioniAgribologna vanta una produzione complessiva di circa 11.500 quintali/annoSabato 16 ottobre, ‘Una giornata nella terra dei cachi’, evento ‘porte aperte’, presso l’azienda Agricola Zavoli.
 
Dolce, dalla polpa morbida, fonte di acqua, sali minerali e vitamine, ricco di antiossidanti: a partire da ottobre, il caco sarà di nuovo sugli scaffali della GDO e sulle nostre tavole. Quest’anno, a causa del gelo primaverile che ha danneggiato pesantemente i germogli in fase di risveglio vegetativo, la produzione sarà certamente ridotta, ma non sarà compromessa la qualità dei prodotti.
 
È stata un’annata difficile, il gelo primaverile ha danneggiato le nostre coltivazioni di cachi, tanto da ridurre la produzione del 50% fino a un massimo del 70%” afferma Angelo Palma, Direttore Generale del Consorzio Agribologna e Conor. “Nonostante queste gravi criticità, affrontiamo questa nuova campagna forti della qualità dei nostri prodotti, tanto che abbiamo scelto di dedicare proprio ai cachi una campagna di comunicazione rinnovata. Con i nostri soci Zavoli e Fabbri, abbiamo lavorato sodo per portare sulle tavole dei consumatori dei cachi di alta qualità, coltivati in Emilia-Romagna, con impegno e passione. La nostra nuova campagna di comunicazione vuole riconoscere con forza l’impegno dei nostri soci e la qualità dei loro frutti, perché proprio di questo parlano i prodotti ‘Questo l’ho fatto io’, di storie di prodotti e delle vite che ci sono dietro. Siamo particolarmente orgogliosi che si tratti quest’anno di storie ‘al femminile’. Agribologna vanta una presenza di donne impegnate nel nostro lavoro pari al 50%, un dato al di sopra della media, che ci onora e ci riempie di orgoglio.”
 
Le varietà di frutto coltivate dai soci Zavoli e Fabbri, in particolare il caco Tipo o Loto di Romagna, sono quelle tipiche dell’Emilia-Romagna. In campagna si procede alla raccolta prelevando i frutti a mano, con delicatezza per evitare ammaccature, e ponendoli in imballaggi monostrato. Il momento ottimale per la raccolta coincide con il viraggio del colore del caco, che dal verde scuro passa al giallo, per poi divenire completamente arancione. Per il caco Tipo, questo momento inizia la prima decade di ottobre per terminare a fine ottobre. Per il caco Rosso Brillante invece, inizia dai primi di novembre e si conclude intorno al 20 del mese. Dopo la raccolta, i cachi vengono avviati in centri di condizionamento e stivati in locali areati per garantire un livello di umidità idoneo alla stufatura, per poi essere confezionati nei vari imballaggi e destinati agli scaffali della GDO e ai mercati all'ingrosso.
 
Sabato 16 ottobredalle 10.00 alle 13.00, porte aperte presso l’Azienda Agricola Zavoli  in Via Fosso Aserbi 159/B a Poggio Berni (RN) – per celebrare il caco, eccellenza del Consorzio Agribologna e del territorio romagnolo. In occasione di ‘Una giornata nella terra dei cachi’, il consumatore avrà la possibilità di incontrare il produttore e conoscere l’ecosistema in cui nasce il prodotto, in un’esperienza immersiva e coinvolgente di scoperta del territorio romagnolo e delle sue tipicità. L’evento – a cui potranno partecipare 20 consumatori che abbiano inviato la propria candidatura tramite la pagina FB di Agribologna, a verrà richiesto di essere in possesso del green pass – si svolgerà in due momenti: dopo una visita guidata all’interno del frutteto e dell’azienda per conoscere da vicino la storia e il prodotto della famiglia Zavoli, seguirà una breve ‘lezione’ dello chef Beniamino Baleotti sulle caratteristiche del caco e sui suoi molteplici usi in cucina (ritrovo alle 9.45 all'ingresso dell’azienda).
 
Siamo davvero emozionati per quest’evento, perché, come produttori, crediamo fortemente nell’importanza di far conoscere ai nostri consumatori il prodotto a 360°, facendo comprendere loro non solo la provenienza del frutto e le sue tipicità, ma anche l’intero sistema valoriale che ruota attorno alla realtà di quest’azienda e del Consorzio stesso è il commento di Stefano Zavoli, dell’Azienda Agricola Zavoli. “Toccare con mano la realtà agricola, vedere da vicino le piante e assaggiarne i frutti, con la partecipazione di uno chef molto amato, come Beniamino Baleotti, che dimostrerà come sia possibile utilizzare il caco per creare deliziosi primi, secondi e dolci, sarà un momento importante. Pensiamo sia un’opportunità in più, per far davvero comprendere ai consumatori il valore di questo frutto, della terra e del lavoro impegnativo e complesso da cui ha origine”.
 
La Campagna di Comunicazione ‘Cachi-Questo l’ho fatto io’ prende le mosse dalla Campagna di Comunicazione del Consorzio Agribologna 2021 dove si riconosce il ruolo che le donne rivestono da sempre nel creare valore, partecipando ai progetti e ai successi del Consorzio e del Gruppo. Al centro della Campagna, Cristina Zavoli e i cachi della Società agricola Zavoli, Poggio Torriana (RN).
 
 
Il Caco nella botanica, nella storia e sulle nostre tavole: di origine asiatica, l’albero del caco (Diospyros kaki) vanta tradizioni millenarie ed è fra le specie più antiche coltivate dall’uomo. Il suo arrivo in Europa è datato alla fine del ‘700, pare provenendo dal Giardino botanico di Calcutta. A partire dalla Gran Bretagna, il caco prese a diffondersi in tutta Europa, solo dal XIX secolo, in principio come pianta ornamentale e in seguito come albero da frutto. Emilia-Romagna e Campania sono fra le regioni italiane a maggior produzione di cachi. In Cina è conosciuto come l’albero ‘delle 7 virtù’, fra le quali la longevità, l’ampia ombra, la capacità di dare dimora agli uccelli, la bellezza delle sue foglie e dei suoi frutti.
Molto apprezzato infatti da un punto vista ornamentale, l’albero si contraddistingue per la chioma folta, con belle foglie caduche, che variano - secondo le stagioni - da un verde deciso e lucido all’arancio, fino al rosso. Essendo sopravvissuto in diversi esemplari alla tragica esplosione atomica di Nagasaki, divenne nel dopoguerra simbolo di Pace.
La varietà dei cachi che coltiviamo non è edule alla raccolta, non possono essere mangiati tal quali dopo lo stacco dalla pianta. Possiedono infatti una quantità tale di tannini che renderebbero il gusto astringente e impossibile da gustare. Necessitano pertanto, di un processo di detannizzazione che consente di renderli eduli e fargli assumere quella consistenza morbida al palato, così dolce e gradevole. Il deciso colore arancione testimonia la forte presenza di antiossidanti. Sono fonte infatti di betacarotene, ma anche di flavonoidi, il frutto del caco contiene inoltre il 20% della dose giornaliera consigliata di vitamina C. È ricco di zuccheri, ma mai come i dolci, che può eccellentemente sostituire, e garantisce un buon apporto di sali minerali, fra cui il potassio.
 
GRUPPO AGRIBOLOGNA
2.500 clienti nei canali GDO, ristorazione commerciale, collettiva e retail tradizionale, un fatturato, stimato per il 2020 a 190 mln (totale gruppo). Sono i numeri del Gruppo Agribologna. La cooperativa ha una base sociale di 110 aziende agricole, che coltivano circa 3.500 ettari di terreno in 7 regioni. La cooperativa e le società controllate impiegano 230 lavoratori. Il Gruppo Agribologna si conferma come una delle più significative realtà italiane di settore. Il Consorzio Agribologna oggi cooperativa di primo grado, attiva da oltre vent’anni, è nata a Bologna nel 1997, dall’unione di sei cooperative, trasformatasi poi nel 1998 in Organizzazione di Produttori (O.P.)

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