I migliori vini italiani di Luca Maroni annuario 2020


Luca Maroni, analista sensoriale di fama internazionale, ha presentato durante la serata di mercoledì 11 dicembre che si è tenuta nell’Elizabeth Unique Hotel Rome, le migliori etichette da lui degustate nel corso di questi 12 mesi, racchiuse nell’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2020.
In attesa dell'evento vero e proprio che ci sarà a Roma dal 13 al 16 febbraio 2020, Luca Maroni ha coinvolto i presenti in un’affascinante analisi sensoriale e ha raccontato in anteprima le realtà d’eccellenza del patrimonio vitivinicolo italiano, dai vini ai produttori dediti al loro lavoro che, ogni giorno, con pazienza e amore si adoperano per realizzare al meglio i propri prodotti, “con una gioia nell’anima e una tensione alla qualità che pare non aver mai fine”.


I vini degustati nell’annuario 2020 sono per la maggior parte del 2017 e del 2018 e hanno dimostrato una eccellente qualità, ricca nel frutto, nei profumi, nella concentrazione. Infatti, Luca Maroni ha incoronato i rossi del 2017 come i migliori che siano stati prodotti dal 1985 a oggi.
“In questi anni – spiega Maroni - il vino si sta evolvendo grazie alla produzione di uve sempre più sostanziose e sempre meglio trasformate enologicamente dai produttori, con un maggior valore intrinseco qualitativo. In più, l’impatto sensoriale si fa ancor più netto rispetto al passato.
Si berrà sempre più con il naso perché a fare la differenza sono già gli aromi e i sentori che assumono una consistenza quasi palpabile. In più la vendemmia di quest’anno ha espresso una grande qualità delle uve anche se non ha abbondato in quantità. 
Ho seguito con costanza tanti produttori e sono stato felice di vedere che molti hanno compiuto grandi investimenti e studi per produrre vini sempre migliori. Mi sono trovato a far loro i complimenti per il grande lavoro svolto: hanno dato vita a prodotti di grande valore che ho avuto il piacere di commentare e valutare. Ma la cosa più bella è stata il loro entusiasmo che cresce ogni anno di più.”

Appuntamento quindi, dal 13 al 16 febbraio 2020 con l’evento nazionale “i Migliori Vini Italiani” in cui si potranno degustare i vini premiati nello spazio del Salone delle Fontane all’Eur.
Tre i parametri che determinano detta qualità: la consistenza, l’equilibrio, l’integrità del gusto aroma del vino. La consistenza è il volume espressivo del vino, determinato dalla sua ricchezza in estratto secco; l’aspetto quantitativo della qualità, la persistenza e la longevità potenziale del vino. L’equilibrio è l’armonia fra i componenti, l’opportuno dosaggio fra le sostanze compositive tale che il gusto del vino risulti all’assaggio tanto morbido quanto acido+amaro. L’integrità è l’assenza nel gusto-aroma del vino di difetti di trasformazione enologica (sulfureo, acetoso, lattoso, svanito, legnoso) e di ossidazione. La qualità, la purezza, la fragranza dei componenti del vino esprimono la caratura tecnica e la longevità potenziale del vino. Tanto più consistente, equilibrato e integro il gusto del vino in esame, tanta più piacevole il suo gusto-aroma, tanto più alta la sua qualità organolettica e compositiva. La valutazione dell’Indice di Piacevolezza (IP) di qualsiasi vino si ottiene allora assegnando un punteggio da 1 a 33 ad ognuno dei 3 parametri determinanti la qualità: consistenza, equilibrio, integrità: per questo il massimo è 99.
Applicando questo metodo così diretto ed immediato ma con impostazione scientifica, ogni persona è in grado di decodificare le sensazioni olfattive e gustative suscitate da un vino valutando la qualità della sua analitica essenza. Infatti secondo Luca Maroni "Se un vino non genera piacevolezza all’assaggio, la colpa non è di chi lo assaggia perché non sa degustare, la colpa è del vino giacché qualitativamente, analiticamente carente. Qualsiasi individuo infatti, valutando la piacevolezza del sapore di qualsiasi bevanda o alimento, di esso valuta la sua qualità analitica pura.”

Volendo esprimerlo con una proporzione eccola qui:
QUALITÀ ANALITICA ALTA: SAPORE PIACEVOLE = QUALITÀ ANALITICA BASSA: VINO SPIACEVOLE.
(la qualità analitica alta sta al sapore piacevole come la qualità analitica bassa sta a un vino spiacevole)
LUCA MARONI è un ex astemio, divenuto per “pura volontà” (come lui stesso ama raccontare) degustatore di oltre 300.000 vini, per i quali si impose, quasi 3 decenni fa, di trovare un metodo oggettivo per comprendere il vino, i suoi profumi, la sua integrità, il suo equilibrio. Entrare in contatto razionale con la sua piacevolezza, arrivando a distinguere l’anima del frutto che lo ha prodotto, è il punto d’arrivo di un’analisi che può sembrare complessa e che invece è semplice e rigorosa. Il modo di raccontare la sua avventura, ancora in essere oggi, è pieno di passione e sensualità: il vino è vivente e ascoltarlo mentre ne parla è come arrampicarsi su colline sinuose, apprezzando la mineralità della terra, il profumo dell’erba tagliata, il succo di un’albicocca.
E' anche autore della voce “degustazione del vino” dell’Enciclopedia Treccani, è firma di produzioni radio, web e tv sul vino da Sky a La7, e, da ventiquattro anni, dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani. Protagonista del re-impianto della vigna milanese di Leonardo da Vinci, ha anche ri-composto l’intero vocabolario del genio fiorentino.
Inoltre è l’ideatore e lo sviluppatore del primo museo ampelografico italiano VITIGNO ITALIA, presso l’Orto Botanico di Roma, in collaborazione con l’Università la Sapienza di Roma che ha realizzato con lui questo progetto così importante per la conservazione, lo sviluppo e la diffusione della conoscenza della cultura vitivinicola italiana che raccoglie ben 154 vitigni autoctoni che ormai è ad un anno dalla sua nascita.

www.imiglioriviniitaliani.com
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