(queste prime 3 foto sono del sito e dell'ufficio stampa del birrificio)
Jef Versele, il mastro birraio di St. Stefanus, ha passato alcuni giorni a Roma, per condurre in prima persona una serie di degustazioni durante i quali è stato possibile incontrarlo e scoprire la famosa bionda che rifermenta in bottiglia.
E' stato per me un vero piacere essere ad uno di questi eventi che si è tenuto presso il Dulcamara, qui ho potuto assaggiare le sue birre, in particolare quella maturata 3 mesi e quella 18 mesi. Lui era di ritorno da New York dove aveva ritirato il premio per il miglior birrificio belga dell’anno (Van Steenberge) per il Concorso Internazionale di birra di New York.
Jef Versele è il mastro birraio di sesta generazione del birrificio Van Steenberge, alle porte di Gand. Gand è una cittadina belga che fonda le sue radici nella preparazione della birra, infatti Sint Stefanus è un ordine Agostiniano della città, nel 1295 i monaci furono ammessi in queste cittadina per la prima volta. Qui nacque la birra belga d’abbazia St. Stefanus. I monaci, per aiutare le loro comunità, iniziarono a produrre birra, la "birra trappista" che bevevano loro nel periodo di digiuno della quaresima o offrivano ai viaggiatori insieme a pane e formaggio. Ad oggi solo 7 tipi di birre trappiste sono ancora prodotte dai monaci all'interno di ordini religioni, sei si trovano in Belgio. Anche se la produzione di questa birra è stata spostata presso la fabbrica di Van Steenberge esiste ancora una forte relazione tra monastero e birrificio, proprio per questo legame S. Stefanus è una birra d'abbazia belga.
Non solo il suo birrificio ha perfezionato l’arte della produzione di birre di grande prestigio ma lui ha custodito l’antica ricetta di St. Stefanus, una birra d’abbazia molto antica, naturale al 100%, non pastorizzata, non filtrata, bionda, ad alta fermentazione e tra le pochissime che rifermentano in bottiglia. Questa birra belga è prodotta con tre lieviti diversi, uno dei quali è il ceppo originale del Jerumanus dell’Abbazia Sint Stefanus. Ogni bottiglia è lasciata maturare in cantina per un minimo di tre mesi fino ad un massimo di diciotto mesi, la fermentazione continua fino alla sua apertura. Come afferma lui stesso "La birra giovane (maturata 3 mesi) ha tutta la vivacità e l’energia di una ragazza, mentre una bottiglia di St. Stefanus Blonde di 18 mesi ha il portamento, la classe e l’eleganza di una donna". La birra maturata 3 mesi ha colore chiaro, al palato si assaporano note di caramello, amori di pompelmo e mela verde, cannella e banana con accenni di pesce; la birra maturata 18 mesi ha un colore dorato intenso, al palato si assaporano marmellata di arancia, con tocchi di vaniglia, caramello e mandorla.
Bello il bicchiere "panciuto" e largo nel quale viene appositamente servita questa birra, che serve proprio a rilasciare tutti gli aromi e sapori proteggendo anche la schiuma.
E proprio ieri sera, durante la cena, ho avuto modo di apprezzare alcune birre di diversa maturazione e mi sono venuti in mente degli abbinamenti con i dolci che vorrei sperimentare. Al Dulcamara ho abbinato alle birre:
- Mojito di pollo: pollo cotto a bassa temperatura con salsa di menta e lime, riso venere, anacardi e crostini di pane;
- patata al cartoccio con crema di cacio, pepe e zucchine saltate;
- crumble di mele: mele del trentino, pasta frolla, crumble e gelato alla vaniglia.
Ogni volta con le tue meravigliose fotografie mi sembra di essere stata nei meravigliosi posti che immortali :) Wow!
RispondiEliminaBellissimo e dettagliatissimo post,ricco di interessanti informazioni:))grazie mille per la condivisione Silvia,un bacione e buon fine settimana:))
RispondiEliminaRosy
mi piace la birra, sarei venuta volentieri a quest'evento !
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