Piacere Etrusco al via nel cuore della Capitale


“Piacere Etrusco” al via
nel cuore della Capitale
Venerdì 21 novembre, ore 17,30, l’inaugurazione a Roma al Tempio di Adriano della manifestazione della Camera di Commercio di Viterbo che fino al 28 novembre promuove i prodotti tipici della Tuscia.

Iniziato il conto alla rovescia per l’esordio della seconda edizione di “Piacere Etrusco”, la manifestazione organizzata dalla Camera di Commercio di Viterbo per promuovere i prodotti tipici di qualità a Marchio Tuscia Viterbese e il turismo enogastronomico Tuscia Welcome.
Il primo appuntamento è per venerdì 21 novembre, alle ore 17,30, nella suggestiva cornice del Tempio di Adriano con la presentazione ufficiale della manifestazione dove interverranno esperti di enogastronomia, docenti universitari e chef stellati sul tema “Il Cibo della terra degli Etruschi”.

Ad aprire i lavori il presidente della Camera di Commercio di Viterbo Domenico Merlani, seguito da Carlo Hausmann, direttore dell’Azienda Romana Mercati, il quale presenterà le eccellenze enogastronomiche della Tuscia selezionate per Expo 2015.

Gli aspetti legati al mondo degli Etruschi saranno sviluppati da Alfonsina Russo, responsabile della Soprintendenza Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale con “Gli etruschi e la Tuscia” e da Marina Micozzi, docente di etruscologia dell’Università degli Studi della Tuscia – DISBEC, con “Gusti, abitudini e alimentazione degli etruschi”.

Nella seconda parte dell’incontro Carlo Zucchetti, esperto enogastronomo, presenterà alcuni degli chef dei ristoranti romani coinvolti nel programma di “Piacere Etrusco”, i quali illustreranno i menu in degustazione nei loro locali dal 24 al 28 novembre.

“Torniamo a Roma con Piacere Etrusco – dichiara Domenico Merlani, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – convinti che sia questa la strada giusta per promuovere prodotti e territorio nella Capitale. Siamo consapevoli che penetrare nel mercato romano è un’impresa difficile. Ma dobbiamo essere ambiziosi e accettare anche sfide impegnative come questa se vogliamo seriamente lavorare a favore della competitività delle imprese e del territorio. In tal senso gli Etruschi sono un testimonial eccezionale che ben ci rappresenta: un popolo tutto da scoprire, così come in nostri prodotti e produttori”.

Il programma di “Piacere Etrusco” prosegue nel week end – 22 e 23 novembre – con due intere giornate a Eataly, in collaborazione con Slow Food Viterbo, in cui si terranno laboratori del gusto, banchi d’assaggio e show cooking, gustosi incontri con i produttori e i cuochi dei ristoranti della Tuscia.
Nel corso della settimana  dal 24 al 28 novembre  giornalisti ed esperti di enogastronomia condurranno degustazioni guidate in alcune tra le più conosciute Botteghe del Gusto ed Enoteche, evidenziando le peculiarità dei prodotti viterbesi, mentre nei Ristoranti gli chef stellati proporranno per l’occasione originali menu. E per chi vuole acquistare i prodotti a Marchio Tuscia potrà trovarli a Eataly dal 22 al 28 novembre, in un apposito spazio adibito per l’occasione.
Complessivamente gli appuntamenti in programma a “Piacere Etrusco” sono 30 in cui saranno protagonisti assoluti i produttori a Marchio Tuscia Viterbese di olio, vino, formaggi, pane, legumi, salumi, carni, patate, miele, nocciole, dolci, vini, pesce di lago e non solo. Una grande ricchezza del territorio della provincia di Viterbo che fin dai tempi degli Etruschi vanta una forte vocazione agricola e una spiccata biodiversità, accompagnata da una viva tradizione culinaria.

“Piacere Etrusco” è un’iniziativa della Camera di Commercio di Viterbo con il patrocinio di ArsialSlow Food Lazio Touring Club Italiano. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sul programma: www.tusciaviterbese.it e pagina facebook Marchio Tuscia Viterbese.



IL MARCHIO COLLETTIVO TUSCIA VITERBESE

È stato istituito nel 2003 dalla Camera di Commercio di Viterbo per contraddistinguere e promuovere prodotti e servizi realizzati nella  provincia di Viterbo e che rispondano a determinati requisiti di qualità  tipicità. L’identificazione dell’origine delle produzioni e il rispetto dei disciplinari di qualità sono verificati e garantiti dall’Ente camerale attraverso il Comitato di gestione e controllo del Marchio Tuscia Viterbese. Il Marchio Tuscia Viterbese nasce per soddisfare l’esigenza degli operatori di raggiungere ed essere ben visibili presso mercati di consumo più vasti, anche internazionali, che non sempre sono alla portata delle piccole aziende locali. Il Marchio collettivo, quindi, promuove prodotti e servizi identificandoli sotto la stessa origine, rappresentata dal territorio della Tuscia Viterbese. Al contempo, gli stessi prodotti a marchio promuovono il territorio in quanto espressione diretta di un ambiente che, in virtù delle proprie peculiarità ambientali e sociali, si presenta propizio allo sviluppo di un’enogastronomia ed un artigianato di qualità. Attualmente sono oltre 250 le aziende aderenti al Marchio Tuscia Viterbese.

I PRODOTTI



CAVOLFIORE BIANCO E CAVOLO BROCCOLO ROMANESCO
Le colture del Cavolfiore Bianco e Cavolo Broccolo Romanesco presentano caratteristiche qualitative esclusive che dipendono dall’incontro tra le favorevoli condizioni pedoclimatiche del territorio e l’abilità professionale dei produttori.

CARNI BOVINE, OVINE E SUINE FRESCHE
Provengono da allevamenti condotti secondo metodiche vicine alle esigenze e al benessere degli animali, i quali devono essere alimentati da fieni e foraggi locali OGM-free. Inoltre, negli allevamenti è escluso l’uso di qualsiasi promotore della crescita  o  molecole  antibiotiche  che  possono  forzare  lo  sviluppo naturale dell’animale.

CARNI LAVORATE
Provengono  da  animali allevati  nella  provincia  di  Viterbo,  alimentati  prevalentemente  con fieno e foraggio fresco. Ulteriori elementi di qualità introdotti nel disciplinare di produzione è quello del divieto d’uso di antibiotici, se non a fini esclusivamente terapeutici, e dei promotori della crescita. I salumi e gli insaccati sono prevalentemente di tipo tradizionale e tipico, frutto di elaborazioni artigianali locali.

CERAMICHE ARTISTICHE
Affondano le proprie radici produttive  nelle  diverse  epoche  storiche,  anche  quelle  più arcaiche. Gli artigiani che si fregiano del marchio collettivo operano nel solco della tradizione artigianale e artistica ed utilizzano tecnologie che, prevedendo un largo apporto della lavorazione manuale, insieme ad un’oculata scelta delle materie prime, determinano un alto livello qualitativo del manufatto.

CILIEGIA DELLA TUSCIA
La  tradizione  secolare  del  ciliegio  in  alcune  località  del  viterbese è stata pubblicamente riconosciuta dal Ministero delle Politiche e Forestali, iscrivendo il prodotto all’elenco nazionale  dei  Prodotti  Tipici  Tradizionali,  con  la  denominazione “Ciliegia di Celleno”. Nella Tuscia la conduzione degli allevamenti di ciliegio è prevalentemente di tipo tradizionale, con scarso uso di prodotti di sintesi e di meccanizzazione e con produzioni costituite da una ricca gamma varietale. 

CONIGLIO VERDE LEPRINO DI VITERBO
E’ una razza selezionata dall’Università della Tuscia che viene allevata all’aperto, con un’alimentazione costituita  da  mangimi  bilanciati  non  medicati  e  da  fieni  e  foraggi freschi, non facendo ricorso a medicinali o altri prodotti di sintesi. Le carni sono considerate di particolare pregio in quanto ricche dal punto di vista proteico e a basso contenuto lipidico.

MIELE E PRODOTTI APISTICI
La produzione del miele dispone di una vasta gamma di specie floreali che solo un territorio integro dal punto di  vista  ecologico  e  paesaggistico  può  garantire.  A  testimoniare questa condizione è la varietà di sapori e sfumature riscontrabili nei mieli del marchio, associati ad un’indiscutibile qualità organolettica. Tra le produzioni: il miele monoflora, il miele millefiori ed il miele di melata, la pappa reale, il polline ed il propoli.

NOCCIOLA DEI CIMINI
La nocciola rappresenta per la provincia di Viterbo uno dei prodotti
agroalimentari  più  importanti,  sia  in  termini  di  fatturato  sia  per  le quantità prodotte, collocando l’area tra i primi posti a livello nazionale. Il disciplinare della nocciola Tuscia Viterbese tiene conto della DOP Nocciola Romana, che si basa soprattutto sulle caratteristiche della varietà locale “Tonda Gentile Romana”. Oltre al frutto sgusciato, da gustare tostato o meno, il marchio Tuscia Viterbese è assegnato ai prodotti trasformati a base di nocciola della linea “dolce” e “salata”. 

OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA DOP CANINO DOP E TUSCIA
È un olio extravergine d’oliva ottenuto dalle varietà di olivo Canino, Leccino,  Pendolino,  Maurino  e  Frantoio,  con  un’acidità  massima dello 0,50%, un colore verde smeraldo con riflessi dorati e un odore fruttato che ricorda il frutto sano e fresco ed un sapore deciso, con retrogusto amaro e piccante, con sentori di cardo selvatico e carciofo. La  zona  di  produzione: Canino,  Arlena  di Castro, Cellere, Ischia di Castro, Farnese, Tessennano, e parte della superficie di comuni di Montalto di Castro e Tuscania.

PASTICCERIA E PRODOTTI DA FORNO
Rappresentano  una  espressione secolare delle feste  e  ricorrenze religiose e laiche del territorio. L’elemento fondamentale che differenzia il prodotto a marchio è rappresentato dalle modalità artigianali con le quali si svolgono le produzioni, a partire dalla lavorazione dalle materie prime. Molti tra i dolci e i diversi prodotti da forno del marchio collettivo fanno parte dell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.

PATATA DELL’ALTO LAZIO
Trova  in  vaste  porzioni  del  territorio  della Tuscia le condizioni ideali di sviluppo, grazie alla sua naturale predi lezione  ai  terreni  sciolti  d’origine  vulcanica,  permeabili,  poveri  di calcare,  ricchi  di  potassio  e  di  elementi  nutritivi.  Le  tecniche  di coltivazioni previste nel disciplinare permettono solo un uso limitato di fitofarmaci,  tale  che  il  livello  dei  residui  risulta  inferiore  al  50%  di quelli ammessi dalla normativa vigente. 

PRODOTTI ALTA TUSCIA
Compresi nel marchio, già annoverati tra i Prodotti  Agroalimentari  Tradizionali,  sono  l’Aglio  Rosso  di Proceno, il Farro del Pungolo di  Acquapendente,  il  Cece  del  solco dritto di Valentano, il Fagiolo del purgatorio di Gradoli e la Lenticchia di  Onano.  Il  profondo  ed  antico  legame  tra  detti  prodotti  e  le popolazioni del luogo trovano conferma del perpetuarsi delle tecniche di produzione rispettose dell’ambiente e nelle consolidate tradizioni culinarie, periodicamente rievocate con sagre e feste paesane.

PRODOTTI BIOLOGICI DELLA TUSCIA 
La produzione di alimenti biologici nella Tuscia viterbese rappresenta una realtà economica di tutto rispetto, vista la presenza di circa un migliaio di aziende convertite al regime biologico, ad oggi  pari a più del 40% delle imprese biologiche presenti nel Lazio (fonte Sinab). La peculiarità del prodotto biologico trasformato del marchio Tuscia Viterbese è che  le  materie  prime  che  lo  compongono  provengono esclusivamente  dalla  provincia  di  Viterbo,  a  meno  di  specifiche deroghe previste nei disciplinari dei prodotti presenti nel paniere del Marchio Tuscia Viterbese.

PRODOTTI CASEARI
Questo comparto vanta un’estesa varietà di  tipologie di formaggi, in parte lascito di secolari tradizioni e in parte frutto di ricerche ed innovazioni al passo con i gusti e le mode dei consumatori. Nel disciplinare di produzione l’elemento che si è voluto fortemente valorizzare è l’origine del latte che deve provenire da animali pascenti nei pascoli o nelle stabulazioni della provincia di Viterbo o, solo in minima parte, da zone limitrofe.

VINI DOC E IGT DELLA TUSCIA
Grazie alle condizioni climatiche e alla natura dei terreni favorevoli, la coltura della vite si è radicata nella Tuscia viterbese a tal punto da divenirne uno dei comparti di eccellenza e di qualità dell’agroalimentare. Il marchio Tuscia viterbese è esteso a tutti i vini DOC e IGT presenti nella provincia. 

PRODOTTI ITTICI DEL LAGO DI BOLSENA
Il Coregone e l’Anguilla sono le due specie ittiche più importanti dal punto di vista economico pescate nel lago di Bolsena. Oltre al pesce fresco il disciplinare prevede il rilascio della licenza anche a chi lo trasforma mantenendo sul prodotto finale almeno il 40% di pescato a Marchio Tuscia Viterbese.

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