Torna a farmi visita Rocacambo ovvero lo pseudonimo dietro cui si cela un giornalista di una grande testata nazionale. Questo blog ospiterà quindi i suoi interventi tra i quali anche interviste a Chef stellati, qui trovate tutti i suoi precedenti articoli. Con questa firma, che omaggia l’esploratore italiano Pietro Brazzà, racconterà per noi i suoi viaggi nelle terre dei sapori, i suoi incontri con i protagonisti del cibo in Italia. Oggi ci propone un articolo che parla del cuore della Barbera, nel Monferrato (Piemonte), ci ricorda che da sabato 26 aprile c'è l'iniziativa "A braccia aperte", con l'apertura delle cantine del territorio intorno al paese di La Morra, e ancora, in basso,
una ricetta con foto dello Chef Damiano Nigro. Buona lettura! ;)
Nelle
vigne della Barbera, dove l’arte si mescola ai filari
(di Rocacambo)
È
un caso unico in Italia, ma forse nel mondo, di vigna trasformata in parco
artistico, un connubio tra terra, paesaggio e scultura. Siamo a Castelnuovo
Calcea, in Piemonte, nel Monferrato, cuore della Barbera, l’uva dei vini
ruvidi, contadini, eppure sempre più educati dalla cura di chi cerca la
qualità. Qui da dieci anni, venti ettari di viti ospitano il Parco Orme su La
court, un esperimento in continuo divenire, nato per volontà di Michele
Chiarlo, epico produttore di Barolo, Gavi e appunto Barbera, deciso ad aprire
le sue colline alla fantasia di alcuni tra i migliori artisti italiani.
“Primo
fra tutti, l’immenso Lele Luzzati”, dice con orgoglio Giancarlo Ferraris,
direttore artistico del Parco e creatore a sua volta di alcune delle sculture
presenti. “Il suo stile sognante – aggiunge-
è inconfondibile e si snoda in un percorso di opere dedicate agli
elementi naturali, di terra, acqua, aria e fuoco. Sono la scenografia di una
fiaba in tre dimensioni con animali, piante, personaggi e forme immaginifiche,
capaci di suggerire l’armonia tra uomo e natura, di creare spazi meditativi e
punti d’osservazione”.
Da
sabato 26 aprile, in occasione dell’iniziativa “A braccia aperte”, con
l’apertura delle cantine del territorio intorno al paese di La Morra , il parco sarà di
nuovo visitabile (fino all'autunno, ingresso gratuito su prenotazione al sito www.lacourt.it). Sarà così possibile ammirare le figure del compianto maestro
Luzzati, la Regina ,
il Re, il Menestrello, tutte realizzate in legno, accanto al tavolo dalle
sembianze feline e all’albero dei bambini, un possente ippocastano dai rami
secchi da cui penzolano frutti bizzarri e coloratissimi. E ancora, protetto dai cipressi, il Sito del
Fuoco, con una girandola di fiamme che fanno da corona al sole di Luzzati. E
poi il Sito dell'Acqua, che scende sfruttando la pendenza della collina fino a
una piramide in vetro, con una sirena in terracotta e una parete di piastrelle
in vetro fuso. Per finire con il sito dell’Aria, da cui uno stormo di uccellini
colorati sembra volteggiare. Sulla sommità del parco,
poi, c’è un osservatorio che affaccia sulle colline circostanti, punteggiate
dalle teste dei guardiani, opere in pietra, metalli, ceramica e oggetti di
recupero. “Nel complesso – precisa Ferrari – si tratta di sculture e di
installazioni destinate ad abitare il vigneto, invecchiare con esso, subendo
tutte le trasformazioni del tempo e delle piogge, così come i pali di sostegno
delle viti”.
Alle
creazioni del parco hanno contribuito anche altri artisti di fama
internazionale come lo svizzero Bal, che crea opere con oggetti poveri come
ferri arrugginiti e pezzi di risulta, Roggero Fossati, con ceramiche miste al
ferro, Carbone, con sculture geometriche dalle facce antropomorfe, e tanti
fabbri e artigiani del territorio. Da ultimo, lo scorso anno, è arrivato Ugo
Nespolo, uno dei maggiori pittori e scultori italiani viventi, tra i primi a
sposare le idee della pop art americana: nel decennale del parco ha realizzato
la porta d’ingresso, ornandola con immagini di sole, luna, grappoli e bottiglie
che esplodono cariche dei colori vividi come il giallo, il rosso e il blu.
Spiega Nespolo: “Ho sempre sognato di portare l’arte nella vita, sulla scia dei
futuristi e delle avanguardie artistiche del Novecento, che non volevano
confinare la creatività in un museo freddo, ma volevano vederla nei luoghi veri
della vita. Come appunto una magnifica vigna di uva Barbera”.
A
volere questa opera singolare, che d’estate vive anche di serate di cultura e
di grande musica, è Michele Chiarlo, uno dei protagonisti della rinascita della
Barbera, vino per anni dalla fama incerta, dopo il terribile scandalo
dell’etanolo negli anni Ottanta. Pur essendo produttore di mitiche bottiglie di
Barolo nelle Langhe, Chiarlo ha deciso di aprire il suo parco artistico proprio
qui, nel Monferrato, nelle vigne dell’umile Barbera. Un modo per onorare un
lavoro durato una vita. “E’ un vino difficile, ma in cui abbiamo creduto
fortemente – racconta – anche a costo di lunghe e faticose ricerche in giro per
il mondo, per portare le tecniche vinicole che potessero migliorare la qualità
delle bottiglie. E alla fine questa sfida l’abbiamo vinta”.
Proprio
in questi giorni, la cantina Chiarlo ha presentato la nuova Barbera uscita
dalle uve del parco artistico, la LaCourt Nizza Vigna Neja. E coerentemente il
patron Michele ha affidato a Ugo Nespolo l’immagine da stampare sull'etichetta
della bottiglia, che riproduce stilizzandoli gli elementi del parco.
E
proprio all'opera pop di Nespolo è ispirato il piatto che lo chef stellato
Damiano Nigro, pugliese trapiantato nelle Langhe, ha deciso di preparare per
l’occasione. Si chiama “Come un bollito” ed è un filetto di Vicciola (razza
bovina piemontese), spettacolare sia al palato che alla vista.
Questa la ricetta che lo chef regala a me e a tutti i lettori di questo blog:
“Come
un Bollito", Filetto di Vicciola
Chef: Damiano Nigro
Per il brodo:
-1 cappone allevato a terra (pulito ed eviscerato)
-7 cipolle
-7 gambe di sedano (privato dalle foglie
)
-7 carote
-5 pomodori freschi
-pepe nero in grani qb
-1 cucchiaino di sale
-1 foglia di alloro
-1 rametto di timo
Procedimento:
Mettere tutta la carne in un pentolone e
coprire con acqua fredda. Portare ad ebollizione, scolare, lavare la carne
sotto acqua fredda corrente, lavare il pentolone e rimettere dentro la carne,
ricoprire con acqua fredda (pentolone pieno di acqua). Pelare e lavare le
verdure, tagliare le cipolle a metà e tostarle, unire tutti gli ingredienti
nel pentolone, portare ad ebollizione ed abbassare la fiamma, far sobbolire
dalle 8 alle 10 ore , avendo cura di togliere le impurità che affioriscono in
superficie di tanto in tanto.
Quando il brodo sarà pronto (assaggiamo
per decidere l'intensità che desideriamo), spegniamo il fuoco e lasciamo
riposare per un'ora. Passiamo il brodo prima ad uno scolapasta grande e poi ad
uno straccio pulito.
Cottura del Filetto:
-300 gr di Filetto Vicciola
dare una forma ben rotonda al filetto
legandolo con dello spago per alimenti, saliamo e pepiamo, lo mettiamo in un
sacchetto per sottovuoto con del brodo freddo (1/2 litro). Chiudiamo il
sacchetto sottovuoto al massimo, e cuociamo in forno a vapore a 65 C° per 40
minuti . Una volta cotto lo immergiamo subito in acqua fredda con abbondante
ghiaccio per stoppare la cottura. Al momento dell'utilizzo lo scalderemo alla
stessa temperatura per 10 minuti.
Le verdure:
- 1 cipolla rossa di Tropea
- 2 carote piccole novelle
- 1 cuore di sedano
- 2 ciuffetti di cavolfiore
- 1 pomodoro (utilizziamo solo il cuore, possiamo usare il cuore di un pomodoro degli ingredienti del brodo prima di
metterlo nel pentolone).
Puliamo, peliamo e laviamo le verdure,
poi le cuociamo singolarmente (tranne il cuore di pomodoro) nel brodo bollente, le cuociamo al punto giusto. Prima di impiattare le condiremo con sale pepe
olio e un goccio di aceto.
Le polveri di verdura:
- Barbabietola rossa cotta nel forno 2
- Bietoline 2 mazzi
- Zucca 1
Per la barbabietola già cotta nel forno
(si trova in commercio già cotta), la peliamo e la frulliamo bene, la mettiamo
a scolare per una notte in un cinese. Il succo lo metteremo a ridurre a fuoco
molto lento mentre il resto della verdura lo stenderemo su una placca su carta
da forno e lo metteremo ad essicare in forno a 80 C° fino a quando risulterà
duro e molto secco, lo lasceremo raffreddare e poi lo frulleremo ottenendo
cosi la polvere rossa.
Per la bietolina le puliremo le laveremo
e le sbollenteremo in acqua bollente per un minuto, subito dopo le immergeremo
in acqua fredda con abbondante ghiaccio per un altro paio di minuti. Le
strizziamo bene, le stendiamo su una placca con carta da forno e le mettiamo ad
essiccare in forno ad 80 C° fino a quando risulteranno ben secche, dopo di che
le facciamo raffreddare e le frulliamo bene, la polvere verde.
Per la zucca, la peliamo, togliamo i
semi e la tagliamo a tocchi, li stendiamo su una placca con carta da forno e
la mettiamo a cuocere in forno a 145 C° fino a quando risulterà morbida. La
frulliamo e la ristendiamo sulla placca con carta da forno, la mettiamo ad
essiccare in forno a 80 C° fino a quando risulterà ben secca, la frulliamo ed
otteniamo la polvere gialla.
- 3 tuorli
- 300 gr di olio di oliva
- 50 gr di olio di nocciola IGP Piemonte
- 2 spicchi di aglio
- 2 patate piccole
- 1 pizzico di pistilli di zafferano
- sale , pepe e succo di limone qb
Laviamo e cuociamo le patate in acqua
bollente salata, quando saranno cotte le peliamo e le passiamo al setaccio fine, aggiungiamo subito lo zafferano, aggiustiamo di sale e pepe. Puliamo
l'aglio lo tagliamo a metà e lo priviamo dell'anima , partendo con acqua
fredda lo sbollentiamo per 4/5 volte, lo passiamo al setaccio fine e
l'aggiungiamo alla patata. Con i tuorli e i due oli facciamo la maionese,
l'aggiustiamo con sale pepe ed il succo di limone e poi l'aggiungiamo al resto
degli ingredienti.
Il Bagnetto verde:
-100 gr di prezzemolo lavato e sfogliato
-130 gr di olio extra vergine di oliva
-40 gr di capperi dissalati
-40 gr di acciughe sott'olio
-2 spicchi di aglio
-50 gr di pane bianco privato della
crosta messo a bagno con 50 gr di aceto di vino bianco
-sale e pepe qb
Strizzare bene il pane dopo che e
rimasto a bagno per una decina di minuti con l'aceto. Mettere tutti gli
ingredienti nel frullatore e frullare molto bene, aggiustare di sale e pepe,
preservare in frigo.
Salsa Rubra:
-8 pomodori freschi ben maturi
-1/2 litro di conserva di pomodoro
artigianale
-3 cipolle
-2 spicchi di aglio
-2 gambe di sedano
-15 chiodi di garofano
-2 peperoni rossi
-5 foglie di basilico
-1 foglia di alloro
-1 bicchiere di aceto di vino bianco
-1 cucchiaio di zucchero
-1 cucchiaio di sale
-olio di oliva qb
Lavare tutte le verdure, tagliare la
cipolla a fettine sottile e metterle a stufare in una pentola con l'olio,
l'aglio il sedano tagliato a listarelle i peperoni tagliati a cubetti la
foglia di alloro e i chiodi di garofano. Quando risulteranno ben stufate
aggiungere i pomodori freschi tagliati a pezzetti il sale e lo zucchero,
lasciare cuocere per altri 15 minuti dolcemente e poi aggiungere l'aceto, far
cuocere per altri 10 minuti sempre dolcemente ed in fine aggiungere la conserva
ed il basilico, far cuocere per almeno 40 minuti molto dolcemente continuando
di tanto in tanto a rimestare. Togliere la foglia di alloro e mettere la salsa
nel mixer, frullare bene e poi passare al setaccio fine. Rimettere la salsa
in padella e farla asciugare dolcemente fino a consistenza desiderata, servire
fredda.
La salsa Vignaveja:
-2 carote
-2 cipolle
-2 gambe di sedano
-1 spicchio di aglio
-1 ramo di timo
-1 rametto di rosmarino
-1 foglia di alloro
-1 bottiglia di Barbera Vignaveja
-pepe in grana qb
-olio di oliva qb
Pelare, lavare e tagliare a pezzettini
sedano carota cipolla e aglio, in una padella mettere due cucchiai di olio e
le verdure, il timo, il rosmarino e la foglia di alloro, aggiungere un
pizzico di sale, coprire e far stufare a fuoco basso.
Quando le verdure risulteranno ben
stufate aggiungere il pepe e la bottiglia di Vignaveja, sempre a fuoco basso
far ridurre a quasi 0, quindi aggiungere il brodo e far ridurre a fiamma bassa
fino ad ottenere una salsa ben densa, passare al cinese e poi ad uno straccio
pulito, aggiustare di sale e pepe. Usare la salsa per nappare il filetto.
Ho visistato di recente quella zona, il vino che producono è un prodotto unico, di grandissimo pregio. Lo chef ci ha proposto una meravigliosa ricetta , con una bellissima presentazione . Buona giornata Daniela.
RispondiEliminabellissimo post, l'ho letto davvero con interesse:)) bellissime foto e splendida ricetta, complimenti e grazie mille per averla condivisa:))
RispondiEliminaun bacione:))
Rosy
Pur abitando in questa zona, ogni tanto mi dimentico delle meraviglie da cui sono circondata :)
RispondiEliminaBel post e ottimo piatto! Un bacio :)
Il monferrato è una zona favolosa che ho avuto modo di apprezzare poco tempo fa, lì la natura da dei prodotti meravigliosi
RispondiEliminaUna zona bellissima, ricca di bellezza, natura e scrigni gastronomici. Un bacio
RispondiEliminaconosco poco il Piemonte, ma adesso avrei proprio voglia di andarci, credo mi piacerebbe molto !Un abbraccio
RispondiEliminanon sono mai stata in quelle zone, ma prima o poi ci vado...
RispondiEliminaCiao Silvia.
RispondiEliminaBellissimo post.
Non sono mai stata in queste zone.... da visitare assolutamente....
un abbraccio.
Thais
Sicuramente il Piemonte è uno dei posti in cui si concentrano maggiormente le eccellenze enogastronomiche del panorama italiano...quel piatto presentato dallo chef è una vera e propria opera d'arte, non riuscirei mai ad impiattarlo con quella cura! La Barbera è uno dei miei rossi preferiti (non sapevo s' indicasse al femminile). :)
RispondiEliminaLaura
ti ringrazio per avermi dato la possibilità di conoscere una zona che mio malgrado, conosco poco. Le tue foto rendono benissimo l'idea e anche se bevo poco il vino, so che qui si produce uno dei vini migliori d' Italia. Il piatto poi che ci ha regalato lo chef, è una meraviglia sia per gli occhi che per il palato. Buona serata.
RispondiEliminaIl posto è meraviglioso sia a livello paesaggistico che per le istallazioni artistiche.
RispondiEliminaIl piatto sembra un dipinto.
Un piatto a dir poco sorprendente!!! grazie per averlo condiviso con noi!
RispondiEliminaBel luogo immagini che rispecchiano la realtà stupendo, esiste un Chiarli ma è di tutt'altra zona dovrò fare attenzione. Per la ricetta, la lascio alla chef anche se lo ringrazio troppo complessa e poi...siamo solo in due.. Buona giornata cara.
RispondiEliminaSembra un dipinto questo piatto :-)
RispondiEliminadai sei venuta nel "mio" piemonte!!! brava, hai fatto bene
magari!! No, non sono andata io in Piemonte, ma il mio amico giornalista che mi ha regalato il suo articolo ;)
Eliminawow che posto veramente meraviglioso e che piatto stupendo!! complimenti
RispondiElimina...hihi,questi posti mi sono familiari...non so perchè... :D :D
RispondiEliminaCmq sei stata bravissima,sembra un dipinto,complimenti cara!!!!! :-))
Un bacione,felice giornata
Una zona meravigliosa e il bollito mi lascia senza fiato
RispondiEliminaLetto con grande interesse, visto che abito a un "passo" da queste terre stupende. La ricetta: senza parole ... la presentazione mi ha affascinato! Baciotti e ronron Helga e Magali
RispondiEliminaFoto bellissime ed il piatto e` uno spettacolo...
RispondiEliminafrancesca
Posti stupendi, foto magnifiche e le ricette esaltanti..
RispondiEliminaGrazie infinite mia cara!
Il Piemonte è certamente una terra da scoprire. Purtroppo lo conosco ancora poco, ma niente mi vieta di approfondire, soprattutto dopo una lettura avvolgente come questa. La ricetta è davvero uno spettacolo!
RispondiElimina