...spaghetti alla gricia o amatriciana in bianco...

"Ah la scoperta di un novello piatto, ah d’una crema l’invenzion novella, sempre all’umanità più bene han fatto che la scoperta di una nuova stella! Né all’arte culinaria è disadatto in nome illustre onde oggidì s’appella, se per mostrarla più che astronomia i saggi la chiamar gastronomia. (G.G. Belli)"

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Riporto la ricetta originale della Ada Boni (chi non ricorda il famoso “Il talismano della felicità, anno 1929 del quale seguono innumerevoli edizioni e aggiornamenti sino a oggi).

Ada Boni teneva presenti gli aspetti pratici, come la facilità d’esecuzione delle ricette e il costo contenuto, bandiva concorsi per le migliori ricette; in tono piacevolmente familiare, riportava anche fatti della propria vita. Sempre più affascinata da questo mondo, aprì una scuola di cucina frequentata dalla miglior aristocrazia romana, accrescendo la sua fama, partecipando a tavole rotonde e ottenendo premi. Un giorno, all’Augusteo, durante un concerto di Livio Boni, suo cognato e celebre violoncellista, la regina Margherita, la cercò in sala e l’abbracciò.)

“Cotesti spaghetti sono una variante di quelli all’amatriciana, dei quali si differenziano per l’assenza di pomodoro. Per un kg di spaghetti si affetta una cipolla e si mette a soffriggere in una padella, o in un tegame, con una cucchiaiata di strutto. Quando la cipolla è imbiondita, si aggiunge un ettogrammo di guanciale in fettine, che si fa scaldare dolcemente, senza farlo sfrigolare troppo. Aggiungendo,  per tenerlo più morbido, pochissima acqua. Cotti gli spaghetti ci si versa l’intingolo, ultimandoli, con abbondante pepe e pecorino grattato”, eccoli qua:

(ricetta tratta dal Libro "La cucina romana e del Lazio" volume primo Livio Jannattoni)