WORLD PASTA DAY 2016

Oggi, 25 ottobre, si celebra la diciottesima giornata mondiale della pasta, alimento che ormai si consuma in tutto il mondo, buono, sano (fa parte della dieta mediterranea) ed economico, sarà Mosca quest'anno ad ospitare il World Pasta Day 2016. La scelta di festeggiare l'evento a Mosca ce la spiega Riccardo Felicetti (presidente IPO):" la Russia è un mercato in crescita, e non ci dimentichiamo che la pasta è nata nell'ottocento grazie al grano russo che arrivava tramite il Mar Nero a Napoli, Gragnano, Torre Annunziata e Imperia". Oggi si riuniranno a Mosca 200 pastai provenienti dal tutto il mondo e si incontreranno ai fornelli 2 top chef: il russo Vladimir Mukhin e l'italiano Davide Scabin racconteranno le potenzialità di questo meraviglioso prodotto, infine lo chef italiano Valentino Bontempi preparerà una sua versione gourmet delle pennette alla vodka, molto in voga negli anni '80 (tra l'altro questa è la seconda ricetta di pasta più cliccata nelle ricerche di google) che diventerà il simbolo di questa manifestazione.



La prima edizione fu appunto 18 anni fa a Napoli, da allora sono stati fatti passi da gigante, la produzione è aumentata quasi del 57%, i paesi produttori erano 30 ora sono 52, e ormai si consuma pasta anche in Germania, negli Emirati Arabi, in Cina. La pasta diventata ormai passione pura un pò per tutti, su google è uno degli argomenti più cliccati in assoluto in Italia, Turchia, Giappone, Scandinavia, Polonia,  Germania, Australia e Canada. 
Negli Stati Uniti il formato di pasta più cliccato sono i rigatoni, invece tra le ricette più cliccate troviamo al primo posto pasta al ragù bolognese, e poi carbonara, pasta al sugo di pomodoro, amatriciana.
L'Italia si conferma il primo paese produttore di pasta, seguito da Usa, Turchia, Brasile e Russia. Siamo anche dei grossi consumatori di questo alimenti, ben 24 chili pro-capite nel 2015, seguono Tunisia, Venezuela, Grecia, Svizzera, Usa, Argentina, Iran, Cile e al decimo posto la Russia. Il mercato che gradisce di più e acquista pasta made in Italy è la Germania,  poi Regno Unito e Francia, mentre al di fuori dell'Europa sono gli USA ed il Giappone. Interessante osservare la crescita delle esportazioni italiane di pasta in Asia, soprattutto verso il Far East (Estremo Oriente): Thailandia e Singapore, seguiti da Corea del Sud, a questi si sono unite India e Cina nel 2015. Nella Penisola Araba 18 anni fa non conoscevano la pasta italiana, oggi sono consumatori Qatar, Oman e Bahrein, Kuwati e Arabia Saudita hanno raddoppiato i consumi, negli Emirati Arabi Uniti la crescita è stata del +142%.
 
La pasta di grano duro piace tanto ai russi (9 russi su 10 mangiano pasta, il  94% delle persone) perchè è un alimento alla portata di tutti, e nonostante l'embargo e la svalutazione del rublo, è ancora grande la richiesta di importazione dall'Italia. Il loro amore per la pasta è nato nell’Ottocento grazie al commercio del grano duro russo con i pastai italiani, la adorano perchè è un piatto povero e nutriente che sfamò la marina sovietica. La ricetta più conosciuta era una pasta al ragù di carne conosciuta chiamata “pasta della marina” perchè mangiata dai marinai russi sulle loro navi (Makaronnyye po-flotskyv) ma divenuta popolare anche sulla terraferma.  E' stata sempre importante la pasta nell’alimentazione dei russi infatti nel  ricettario del 1952 “Libro dei cibi sani e gustosi” riporta 6 ricette di pasta e vermicelli. Tra le altre, pasta con il formaggio, con salsa al pomodoro, funghi e prosciutto, timballi e paste al forno.
Gli italiani importavano grano duro pregiato (le qualità Berdianka, Rodostof, Taganrog) grazie a questi commerci una decina di aziende di pasta decisero di far crescere le loro industrie proprio vicino al porto di Taganrog, in società con imprenditori locali.
All'epoca il 70% del totale arrivava dall’Ucraina (all'epoca in territorio Russo) oggi invece soltanto il 30-40% complessivo di oggi.
I russi preferiscono mangiarla di più in estate, quasi fosse un prodotto stagionale, nella cucina russa viene utilizzata come contorno e servita molto cotta accanto a piatti di carne, a volte si trova addirittura condita con il ketchup. Tra i formati che preferiscono sicuramente ci sono gli spaghetti, ma sono anche sono anche il quinto paese produttore di pasta al mondo e il quarto per il consumo di fusilli e maccheroni in valori assoluti. Nel 2015 in Russia sono state consumati 7,8 kg di pasta annui pro-capite.
Negli anni  '80 Italia e Russia si sono incontrate davanti a un piatto di pasta, anzi due: da un lato le pennette alla vodka, piatto simbolo della cucina “di rottura” di allora, dall’altro l’insalata di spaghetti al caviale di Gualtiero Marchesi (che ricorda essere il suo piatto preferito): servita fredda e con erba cipollina, da qui è nata una vera rivoluzione della pasta arrivata così anche nei grandi e importanti ristoranti stellati.
Diversi sono gli chef ambasciatori della cucina italiana in Russia: Cristiano Andreini, dal 2012 executive chef di un ristorante di lusso vicino alla piazza Rossa, o il bresciano Valentino Bontempi, star di programmi televisivi e apprezzato autore di libri di cucina. Nel suo menù anche i grandi classici della pasta, realizzati con ingredienti italiani e locali: dagli spaghetti con le vongole veraci alle pennette all’arrabbiata, fino alle linguine capperi acciughe origano e pomodoro fresco e ai tortelloni verdi d’agnello al cacio e pepe. Poi c'è Nino Graziano che in Russia gestisce una catena di ristoranti ed è stato lo chef della nazionale russa ai Mondiali di calcio del 2014. Uno dei piatti che prepara nei suoi ristoranti e che sembra piacere molto ai russi sono  gli spaghetti con zucchine, calamaretti, crostacei e pistacchi di Bronte, come dargli torto! 
La canzone O’ Sole Mio sarebbe stata scritta proprio in terra (allora) russa: il suo compositore Eduardo Di Capua, a Odessa (nell’attuale Ucraina) al seguito di una delegazione di imprenditori napoletani della pasta in Russia, avrebbe trovato l’ispirazione ammirando la bellezza dei colori dell’alba sul Mar Nero…
Dall'Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiana (AIDEPI) e il sito welovepasta hanno realizzato per l'occasione una  mini guida per aiutare a realizzare, senza errori, le ricette più famose e cliccate al mondo: pasta al pomodoro e basilico, carbonara, pasta al pesto, cacio e pepe, pasta fredda (primavera), pasta al ragù e amatriciana. Alcuni consigli: cottura risottata per legare la pasta al pomodoro, uovo e pecorino a crudo (fuori fiamma) per salvare la carbonara, la manualità del mortaio (no al frullatore) per un pesto perfetto, cottura lunga almeno 3 ore e poco sale per il ragù, cottura “a secco” per la pasta fredda. E per chi vuole fare del bene al pianeta, risparmiando acqua e gas, c’è la cottura in pentola a pressione (come la amatriciana proposta dallo chef Davide Scabin, interamente cucinata nella pentola a pressione).


LA PASTA IN RUSSIA:
10 CURIOSITA’ SU UN AMORE LUNGO 2 SECOLI

1) I Russi conoscono la pasta da sempre, essendo stati, nell’Ottocento, i soli fornitori di grano duro di qualità del nostro Paese (il 70% del totale arrivava dall’Ucraina, allora in territorio Russo), con il quale allora si faceva la pasta che ci ha resi celebri nel mondo.

2) La pasta è diventata il piatto simbolo della celebre marina sovietica: una ricetta al ragù di carne (in scatola) è diventata famosa come Makaronnye po-Flotsky (pasta della marina).

3) Sembra che “O sole mio” sia stata ispirata da uno struggente tramonto sul Mar Nero. Il compositore, Eduardo Di Capua, era in viaggio con i pastai napoletani che importavano grano duro da quel Paese.

4) Negli anni Sessanta il successo di Rita Pavone, “Viva la pappa col pomodoro” diventa famosissima anche in Russia e tradotta come “Io amo la pasta”, aumentando la celebrità di questo piatto nel Paese.

5) Negli anni Ottanta l’Italia ricambia l’attenzione: le penne alla vodka (un must dell’epoca) e la più sofisticata insalata di spaghetti al caviale di Gualtiero Marchesi sanciscono il gemellaggio pastaiolo tra i due Paesi.

6) Oggi quasi tutti i russi (94%) mangiano la pasta: circa 7,8 kg a testa l’anno, soprattutto d’estate (come contorno).

7) Piace soprattutto di grano duro (80% del totale), acquistata dal segmento medio-alto della domanda, soprattutto a Mosca e San Pietroburgo. La pasta di grano tenero copre le altre fasce di mercato

8) I formati preferiti dai russi sono spaghetti (al primo posto, con il 64% delle preferenze), poi riccioli, spirali e tubetti.

9) I russi producono circa 1 milione di tonnellate di pasta all’anno (quinto Paese produttore al mondo), con 150 pastifici. Alcune aziende italiane hanno deciso di aprire impianti produttivi nel Paese, soprattutto nell’ultimo decennio.

10) L’Italia è il principale fornitore di pasta di qualità in Russia: circa 30 mila tonnellate nel 2015, nonostante il drastico calo (oltre il 50%) causato dall’embargo e dalla svalutazione del rublo. Ma ci sono le condizioni per una crescita esponenziale nei prossimi anni.



(Riccardo Felicetti - Presidente IPO International Pasta Organisation)
  (Paolo Barilla - Presidente AIDEPI 
 (si ringrazia Ufficio Stampa AIDEPI)

5 commenti:

  1. Post molto interessante, non sapevo che la pasta fosse così amata e diffusa in Russia!
    Buona giornata!
    Carmen

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  2. ...però come la cuciniamo noi ....non ci batte nessuno !

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  3. Bellissimo e interessantissimo post:si tratta di informazioni che ignoravo,l'ho letto veramente con piacere..non immaginavo che la Russia fosse una grande consumatrice di pasta..
    Un bacione:))
    Rosy

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  4. Veramente interessante me lo devo rileggere nozioni di cui non sapevo nulla forse perchè mangio pochissima stranamente i carboidrati non riesco a digerirli bene ma ogni tanto la mangio mi piace. Grazie di tutto. Buona giornata.

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