L’appendice messa a punto in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II. E
non manca l’attenzione per il sociale: AVPN allieterà il Natale dei più
bisognosi del Binario della Solidarietà, gestito dalla Caritas
Diocesana di Napoli, grazie all’Associazione Camminare Insieme |
Per
i cinefili l’immagine di riferimento è quella di Sophia Loren che nel
celebre film di Vittorio De Sica, “L'oro di Napoli”, interpreta la
moglie di un pizzaiolo intenta a vendere pizze fritte nel dopoguerra
napoletano. Per i milioni di amanti dello street food è semplicemente un
prodotto iconico di quelli che tutti, almeno una volta nella vita,
vogliono assaggiare per conservarne il ricordo. Per molti pizzaioli è
decisamente qualcosa di più che una seppur valida alternativa alla
classica pizza. Per AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana) un quid
plus che non poteva non trovare spazio nell’ambito del disciplinare.
“Da anni l’Associazione è impegnata nella promozione e nella valorizzazione della Vera Pizza Napoletana - ha spiegato Antonio Pace, Presidente AVPN
- E dopo tanti anni di successi e riconoscimenti era necessario, da
parte nostra, procedere alla tutela di un'altra eccellenza del food
partenopeo: la pizza fritta. Abbiamo pertanto voluto aggiungere
un’appendice al Disciplinare Internazionale della Vera Pizza Napoletana
dedicata alla pizza fritta, descritta nelle sue due varianti di forma
tonda e a mezzaluna (calzone), nei suoi ingredienti di base, nella
tipicità della stesura e della chiusura ed infine nella tecnica e nelle
caratteristiche di frittura”.
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Per questo motivo AVPN ha scelto di fare della pizza fritta la protagonista della seconda edizione del Vera Pizza Day,
in programma lunedì 17 gennaio 2022. Sarà questa l’occasione per
consegnare ufficialmente le prime 8 tabelle di certificazione alle
friggitorie che hanno fatto la storia della pizza fritta, a quelle che
negli ultimi anni hanno spinto con l’apertura di nuovi locali alla
diffusione di questo prodotto e alle pizzerie che hanno riservato alla
pizza fritta un ruolo di pari livello, se non superiore, rispetto a
quella al forno. La scelta del numero di tabelle assegnate non è casuale
ma dovuta ad un numero si collega alla pizza fritta, storicamente
venduta nei bassi con la formula di “oggi a 8”, ossia la mangio oggi e la pago tra otto giorni. In ordine alfabetico le tabelle sono state assegnate a: Antica
Friggitoria Masardona, Antica Pizza Fritta da Zia Esterina Sorbillo,
Guglielmo Vuolo, Isabella De Cham Pizza Fritta, La Figlia del
Presidente, Pizza Fritta Famiglia Surace da più di 100 anni, Pizzeria
De’ Figliole e Starita a Materdei.
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Preziosa, nell’appendice che AVPN ha dedicato alla pizza fritta, la collaborazione tra l’Associazione e il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli.
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“Questa certificazione si inserisce in un contesto di
rivalutazione, dal punto di vista scientifico e nutrizionale, della
frittura - ha dichiarato la Professoressa Paola Vitaglione, ordinario di Fisiologia del Dipartimento
- Il cibo fritto non fa male alla salute se preparato in maniera
corretta, se non se ne abusa e se il suo consumo si accompagna ad un
pattern alimentare sano e un adeguato livello di attività fisica. A
queste condizioni anche due volte a settimana si può cedere al piacere
di un buon fritto!”.
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Quindi pochi consigli ma da seguire con attenzione:
immergere l’alimento in olio extravergine di oliva o in olio di semi
(preferibilmente quello di girasole ad alto contenuto di acido oleico o
arachidi) ad una temperatura che non raggiunga mai il punto di fumo,
applicando un ricambio frequente dell’olio. Queste semplici regole oltre
a garantire proprietà sensoriali come la croccantezza e flavour
caratteristici, migliorano gli aspetti nutrizionali del prodotto perché
riducono la quantità di olio assorbiti dall’alimento e la formazione di
sostanze indesiderate che possono derivare dall’ossidazione dei grassi.
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Ma aldilà dell’aspetto legislativo e di quello salutistico, la pizza fritta è collegata anche ad aspetti sociali
che non sono sfuggiti all’Associazione Verace Pizza Napoletana, tanto
più in un periodo come quello natalizio dove talvolta un gesto e
un’attenzione particolare possono fare davvero la differenza.
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“Abbiamo voluto riscoprire l’antica tradizione delle “pizzelle di Natale – ha concluso il Presidente Pace
- che riuniva le famiglie alla Vigilia intorno al focolare per la
preparazione delle pizze fritte. Noi abbiamo scelto di allargare il
concetto di famiglia, allietando il Natale dei più bisognosi del Binario
della Solidarietà, gestito dalla Caritas Diocesana di Napoli grazie
all’Associazione Camminare Insieme presieduta da Enrico Sparavigna. Proveremo a portare un po’ di gioia, preparando solo per loro delle pizze fritte nella giornata del 23 dicembre”.
Tantissimi auguri di buon 2022!
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