blog tour 100 ore nel Piceno



Ho avuto il grande piacere di partecipare insieme ad altri 8 blogger, dal 7 all'11 giugno scorso, al blog tour: "100 ore nel Piceno".
Il titolo del blog tour la dice tutta perchè tanto è durato questo blog tour (ben 100 ore), più che un tour è stato una mini viaggio alla scoperta dei territori e della cultura enogastronomica di questi posti che poco conoscevo. Il tour è stato organizzato dalla Picenum Tour, associazione che si occupa di promuovere il territorio nella provincia di Ascoli Piceno e dintorni. Ringrazio loro, l'anima e la mente di questa associazione: Marco, Emanuele, Federica e Giorgio.
Tutto si è svolto in maniera impeccabile con orari rispettati e un ricco programma di ben 9 pagine cartacee, dove c'è scritto tutto: oltre al programma del tour, le informazioni sulle aziende visitate (food, wine e alloggi) con tutti i loro riferimenti (sito, social network e nome del responsabile o chef) e tutti i menù assaggiati nei vari ristoranti/locali, tutto organizzato alla perfezione, per me che viaggio da 30 anni è stata una garanzia, sono partita già con il piede giusto.
Ho potuto così godere appieno delle tante bellezze che questi luoghi offrono: dai paesaggi meravigliosi, alla grande cultura del cibo e del vino del territorio (con il massimo rispetto del territorio!), senza dimenticare la grandissima accoglienza che contraddistingue, senza ombra di dubbio, questi territori. Mi fa piacere anche ringraziare gli altri blogger partecipanti con i quali si è creata una bella sintonia per tutto il viaggio: non sono mancate così tante chiacchiere e soprattutto tante risate: Adele Giraldo (Piemonte), Mariachiara Carelli (Puglia), Ruggero Falone (Abruzzo), Annalisa De Benedictis (Puglia), Serena Bri (Lazio), Felicia Sangermano (Campania), Luca Cuffari (Valle d'Aosta), Emily Carrer (Vneto). Mi hanno messo vicino proprio alla più alta, io sono la più bassa!!
(foto di Marco Cicconi!!)


Da parte mia ero stata, molti anni fa, a San Benedetto del Tronto e non vedevo l'ora di ampliare le mie conoscenze in questa regione che secondo me ha qualcosa di magico, di speciale. Questo è dovuto anche alle persone che la fanno grande, lavorando e vivendo qui, prendendosi cura del territorio con un amore smisurato. E vengono ripagati in maniera eccellente con prodotti enogastronomici di elevata qualità che sanno utilizzare ed abbinare in maniera impeccabile tra di loro.


Sono partita da Roma e con un paio di ore di pullman dalla stazione Tiburtina si arriva già ad Ascoli Piceno, una città ricca di storia e di tante cose buone da mangiare!!! Abbiamo alloggiato nel comodissimo e moderno "DI SABATINO Resort" in pieno centro ad Ascoli Piceno, in pratica tutti i comfort di un mini appartamento con  l'aggiunta dei servizi di un hotel, fantastico!! Molto gentile e professionalmente competente il personale alla reception che ci ha coccolato con discrezione. Nelle suite ci sono: una cucina a vista sul salotto, 2 camere da letto, una matrimoniale ed 1 singola, oltre al bagno e al terrazzino da dove si entra, tutto dotato di moderne tecnologie per il risparmio energetico. Questo alloggio ha superato di gran lunga le mie aspettative.

E poi si visita Ascoli Piceno: indimenticabile Piazza del Popolo, con i suoi palazzetti rinascimentali e il suo pavimento in travertino, un tipo di marmo tipico di questo territorio. All'interno di questa bellissima piazza di forma rettangolare c'è il Palazzo dei Capitani del Popolo e le mura della chiesa di San Francesco.

 
Ed arriviamo qui ad un altro bel pezzo di storia di questa piazza: il Caffè Meletti che dal 1907 è il salotto della piazza, come qui antica è la tradizione di bere il caffè con aggiunta dell'Anisetta ed un chicco di caffè (è anche uno tra i 150 caffè storici in Italia, da non perdere assolutamente!!).

Il caffè Meletti è, da alcuni anni, anche ristorante con il suo elegante primo piano e la terrazza che panorama su tutta la piazza. Lo chef Roberto di Sante ci ha fatto degustare questo menù: olive all'ascolana, battuta di marchigiana leggermente marinata al lampone, pesto di nocciole del Piemonte, sfoglia croccante e misticanza di campo; essenziale di carciofo, caviale di rosmarino, patata e Moretta Fanese (è un caffè corretto nato tra i pescatori fanesi che prendevano bevande corrette per scaldarsi, anticamente, per evitare gli sprechi, si mischiavano i liquori avanzati di vari tipi, così nacque poi la miscela la ricetta originale formata da Mistrà, rum e brandy. Solo dopo si aggiunse il caffè facendole scendere pian piano per non mescolarlo al liquore in modo da mantenere i 3 strati: liquore, caffè, schiumetta del caffè. Da servire rigorosamente nel bicchierino di vetro); calamarata in camicia, fondo di asparagi, pecorino, estratto di prezzemolo e guanciale croccante; frutti e cioccolato a colori; immancabile caffè con Anisetta Meletti. Un ristorante di alto livello sia per per presentazione che per lavorazione e qualità delle materie prime, come creare grandi piatti innovativi partendo da ingredienti semplici.


Nel pomeriggio visita turistica della città insieme alla guida abilitata Lella Palumbi, una donna estremamente preparata, che per una vita ha lavorato come guida turistica della sua città e che ora, da pochissimi mesi, ha aperto il suo "OZIO" ovvero la 'cacciannanzeria' di Ascoli Piceno. Questo locale nasce per ricordare le osterie che servivano soprattutto vino e qualcosa da mangiare. Qui il piatto principale è la cacciannanze, una focaccia condita con olio, sale e rosmarino. Annanze in dialetto significa prima, cioè veniva estratta dal forno prima del pane. Le cacciannanze qui vengono farcite con prodotti del territorio: salumi, formaggi e verdure di stagione. Da Ozio non si va solo per mangiare le cacciannanze ma per valorizzare il proprio tempo (che secondo me è, oltre alla vita, ciò di quanto più prezioso abbiamo) leggendo un libro o portando lì il proprio PC.    


La serata è terminata con la cena al ristorante "IL DESCO" , si trova all'interno di un antichissimo palazzo storico sempre in pieno centro ad Ascoli. Un locale raffinato e molto curato anche nell'arredamento, con oggetti sia antichi che moderni, con i suoi arredi in legno bianco, dispone anche di una terrazza, l'atmosfera è intima, anche un pò romantica. In cucina qui troviamo il giovane chef Riccardo Lupi, che prepara una cucina tradizionale, producendo anche paste, pane e dolci. Il menù della cena: frittino ascolano, paccheri con verdure di stagione, brasato di guancia di vitello, millefoglie. Molto simpatici i titolari Nives e Paride che con le loro battute ci hanno trasmesso il loro amore smisurato per il loro lavoro e per il loro territorio. Il primo giorno è già volato!


Il secondo giorno inizia con una ricca e golosa colazione al Caffè Meletti per poi andare a visitare l'Antico Molino Santa Chiara. Creato da Luigi Agostini nel 1944, dal 2012 è tornato in vita grazie al nipote, Amedeo Castelli, che pur facendo un altro lavoro ha iniziato questa attività con tanta passione e sacrifici, investendo qui i suoi risparmi, fece restaurare questo vecchio mulino che così tornò a produrre farine macinate a pietra, buone e naturali come quelle che produceva suo zio tanto tempo fa. Cosa vuol dire farine naturali: prive di qualsiasi raffinazione industriale, qui si producono farine di grano tenero, semola di grano duro, farine di ceci, farro, mais, miglio e grano saraceno.
Amedeo fino a qualche mese fa effettuava una produzione del tutto manuale, ora la produzione di farina di grano tenero viene fatta con una macchina setacciatrice, ma tutto il resto del lavoro lo svolge manualmente, come si faceva una volta. I grani qui utilizzati qui sono biologici e reperiti da produttori a km 0, è proprio Amedeo che li sceglie. Qui troviamo il grano “solina”, un particolare grano coltivato in alcuni comuni montani abruzzesi: è un grano antico dal colore chiaro e dal profumo di montagna. Il grano “Senatore Cappelli”, un frumento duro considerato già dai primi del ‘900 “razza eletta” e usato sin da subito per la produzione di pasta per l’alta resistenza alla cottura, poi c’è la farina di farro, più digeribile della classica farina di grano tenero e largamente usata per la produzione di dolci, pane e pasta, infine qui si produce anche farina di ceci, di miglio e di grano saraceno oltre alla classica farina di mais. 


Da Ascoli Piceno passiamo poi a Ripatransone, dove visitiamo la Tenuta Cocci Grifoni. Un'azienda a carattere familiare che dal 1933 produce le DOC Rosso Piceno, Rosso Piceno Superiore, Falerio e Terre di Offida, i vini DOCG Offida Passerina e Offida Pecorino, e Passerina spumante, Vinsanto e Passito. Noi abbiamo avuto il piacere di incontrare Paola Cocci Grifoni, enologa e responsabile della produzione, che ci ha raccontato come questa famiglia produca vini naturali da ben 4 generazioni. Abbiamo visitato l'azienda, le vigne e pranzato insieme a lei nel locale con vista mozzafiato. Anche se questa azienda è molto conosciuta per i suoi vini di qualità, produce anche olio extravergine di oliva proveniente dalle cultivar Frantoio, Leccino e Carboncella, e, in piccole quantità, la Tenera Ascolana del Piceno D.O.P.. Infine producono anche di grano duro, ceci, cicerchie e leguminose.

A pranzo abbiamo mangiato un menù preparato dallo chef Andrea Mosca (ristorante Marili che si trova a Grottammare) che ha preparato per noi: parmigiana di melanzane, patata street food; prosciutto cotto fatto in casa, chutney di mela e cipolla; cremoso di lattuga del giorno prima; riso Carnaroli, cipollotto, piselli e pollo; tenero di manzo, erbe di campo e ciliegia; fragola, fiori di sambuco e yogurt.  Un menù molto creativo che mette in risalto i prodotti della natura, rispettando però il gusto e la vita dell'ingrediente stesso. I piatti hanno parlato per lui visto che è una persona molto riservata.



La serata è terminata con la visita all'azienda Velenosi Vini che ci ha anche ospitato, in una bella e ampia stanza con cucina, dove siamo stati allievi nella preparazione di alcuni piatti tipici del territorio: le olive all'ascolana, i cremini e il taccù (maltagliati acqua e farina, pasta tipica ) con potacchio di sgombro, per me ogni lezione di cucina del territorio è preziosa. Molto divertente la lezione sotto la guida della bravissima chef Sabrina Tuzi (ristorante Degusteria del Gigante di  Sigismondo Gaetani che si trova a San Benedetto del Tronto). Dopo la scuola alberghiera si è formata con uno stage presso Reale di Niko Romito. Legata molto ai prodotti del territorio li valorizza grazie a tecniche di cottura sia tradizionali che moderni (sottovuoto, bassa temperatura) e le piace dare quel tocco di innovazione alla struttura degli ingredienti. Tante importanti esperienze che l'hanno portata fino all'ultima: dal 2015 è uno dei 12 Chef Ambasciatori del gusto dell'Accademia Maestro Martino di Carlo Cracco. Un vero onore aver partecipato a questa lezione di cucina!

La serata si è conclusa con la cena, abbiamo mangiato i piatti preparati precedentemente abbinati ai tanti squisiti vini dell'azienda Velenosi vini. Oltre 10 vini degustati, devo dire che ho fatto onore a tutti!! Questa cantina nasce grazie ad Ercole ed Angela Velenosi, nel 1984, che hanno saputo utilizzare sia tecniche artigianali che  moderne nella produzione vini rossi, bianchi, rosè, bollicine, aromatizzati e anche olio extravergine di oliva.

Il terzo giorno ci siamo spostati a San Benedetto del Tronto per una visita al lungomare e porto turistico.

Per pranzo ci siamo spostati al ristorante "ATTICO SUL MARE" di Grottammare, chef Simone Marconi. Qui con una vista spettacolare sul mare (anche dalla terrazza!!), ci siamo deliziati con piatti di mare: gallinella marinata all'arancio biondo del Piceno; fois gras di merluzzo, gelatina di Campari, tartufo nero estivo come entrè nella meravigliosa terrazza appunto.

Poi al piano di sotto, nell'elegante sala con annesso pianoforte e grande bar, il menù è proseguito con: polpo, fagiolini e gelato di cipolla rossa; ricciola scottata, cicorietta alle alici e brodo di tonno nostrano affumicato; 'ricordo' di un brodetto alla Sambenedettese, questo solo per gli antipasti; spaghetti senatore Cappelli Regina dei Sibillini con cazole (uova di merluzzo), colatura di alici e croccante di merluzzo; rombo selvatico, carciofi e menta; sorbetto di sedano e lime con insalata di frutta, verdure e centrifugato di melone e carote. Un menù raffinato e di gran gusto, con ingredienti di qualità e prodotti a KM 0, con piatti sia tradizionali che innovativi. 


Nel pomeriggio passeggiamo nel borgo antico di Grottammare e quale migliore occasione per fermarsi per una aperitivo presso il ristorante "Borgo Antico" di Grottammare, nel paese alto, chef Lamberto Langinotti. Grottammare fa parte dei "Borghi più belli d'Italia". Tra le tante iniziative promosse in questo ristorante, vale la pena sicuramente di ricordare l'evento che si svolge ogni anno e si chiama "Juttenize" che consiste in una cena itinerante nelle vie del borgo. Qui abbiamo assaggiato panzanella con alici del Cantabrico e crostone di pane pugliese con pomodoro, olive, mandorle e baccalà al timo. Una splendida terrazza con vista mare completa il tutto.

Ma non è finita qui, manca la cena, e per questo ci siamo diretti al ristorante "La Croisette" di San Benedetto del Tronto, chef Alcide Andrea Romani, non sapendo cosa ci aspettasse. Questo ristorante si trova proprio sul mare, all'interno di una spiaggia e di uno stabilimento balneare, offre un'ottima cucina a base di pesce fresco, ovviamente a KM0, in un ambiente elegante dall'atmosfera rilassante. Quindi una doppia funzione per questo posto: di giorno mare, spiaggia, lettini, ombrelloni chiosco e attrezzature balneari; di sera ristorante, banconi del bar, ma anche pista da ballo e locale notturno, quasi una "doppia" vita: per famiglie di giorno e per amanti del divertimento di sera e notte.

Il menù della cena: tonno in tempura con crema di melanzane in saor; capesante, caponata e pinoli per gli antipasti; ceppi Regina dei Sibillini, vongole, cazole (uova di merluzzo), asparagi e zafferano; Brodetto 2.0; gelatini home made. Completa ancora di più questo locale la smisurata simpatia dei proprietari, dello chef, e dei titolari, che ci hanno fatto divertire anche con sfide di velocità di bevuta 'al Campari' che non ci aspettavamo, fino a tarda notte...

E siamo già arrivati al quarto giorno!! Questo giorno ci riserva un pranzo presso  "Osteria Ophis" di Offida, chef Daniele Citeroni Maurizi (offidano doc). Il suo ristorante è ricavato dalle ex stalle di Palazzo Alessandrini con volte a botte e grotte che testimoniano quanta storia vanta questo luogo. La sua cucina è totalmente ispirata a materie prime reperibili qui sul territorio: legumi, verdure di stagione, polli ruspanti, carni di allevamenti certificati, olio extravergine di oliva; pane e pasta sempre fatti in casa con farine di grani antichi.
Tradizione assolutamente si! Ma ogni tanto anche qualcosa di nuovo e innovativo, come, per esempio, MY simmental un piatto che  ha lo scopo di recuperare il gran bollito all'italiana presentato nello stesso formato della carne in scatola o ancora il cappuccino di formaggio, cornetto ripieno di ciauscolo, uno zabaione di zucca al tartufo nero pregiato; o ancora il Sibillinis' burger, hamburger di marchigiana e mela rosa dei Sibillini. Il menù qui cambia ogni 2 mesi per rispettare la stagionalità degli ingredienti. Il menù del pranzo: budino di fagioli con gelatina di peperone; la cipolla; uova e coratella; cannelloni al cucchiaio; come un funghetto offidano. Un menù da leccarsi i baffi, molto attaccato al territorio, preparato con ingredienti di queste terre.

 
Si prosegue con una escursione per Offida con la guida turistica abilitata Lella Palumbi, che piacere rivedere questa donna, molto preparata e dal carattere dolce e simpatico.



Aperitivo presso "Fior di Farina" sempre a Offida. E' un negozio dove trovare tutto il meglio dei prodotti del territorio, vini (Pecorino e Passerina), Anisetta, funghetti offidani, ma anche piatti pronti più rappresentativi del territorio, abbiamo assaggiamo l'immancabile fritto ascolano (olive e cremini) e il chichì ripieno (focaccia casareccia farcita con peperoni, acciughe, capperi, tonno, ecc.). Sono 2 donne a gestire questo piccolo negozio pieno di prelibatezze, Sonia e Nora. Imperdibile se andate lì!  
Non dimentichiamoci della cena!! Cena presso "VI STRO'", locale situato nel centro di Offida, anche qui menù legato al territorio e ricette tipiche: chichì ripieno, fritto ascolano, zuppe, panini ripieni di polpette, salumi o formaggi, e ancora hamburger gourmet creati dallo chef Daniele Citeroni Maurizi (Osteria Ophis), per finire dolci preparati ogni giorno, vino cotto, anisetta e caffè! In cantina vini strettamente legati al Piceno, molte etichette qui si possono anche acquistare. Il menù della cena: tagliere di salumi e formaggi; scarpette ripiene (puccia salentina ripiena di verdure oppure di pollo); chichì ripieno (pizza tipica offidana); hamburger gourmet; dessert: tre sei nove.

Domenica 11 giugno il blog tour sta per arrivare alla fine, le 100 ore a nostra disposizione stanno quasi per finire!!! Nel programma della mattinata c'è stata la visita e degustazione presso l'azienda "PAOLINI & STANFORD WINERY" e pranzo qui, nella sala degustazione, con i vini dell'azienda e le 'cacciannanze con varie imbottiture" gentilmente offerte da OZIO, il locale di Lella Palumbi (la guida turistica).

 
Dopo tanto buon cibo, ottimi vini, bellezza dei territori, grande accoglienza delle persone e tante, tante risate si fa fatica anche solo a pensare di ritornare alle proprie città e a dividersi, è stato fantastico percorrere queste 100 ore insieme!! AMO IL PICENO!
(grazie per questa foto Marco Cicconi!!)

6 commenti:

  1. Questa è una terra ricca di grandi vini e di prodotti enogastronomici di altissima qualità . Bellissimo reportage, grazie per averlo condiviso con noi . un saluto, Daniela.

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  2. Un tour molto interessante. La zona è davvero molto bella e prosperosa. Un abbraccio

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  3. un tour splendido che annoto, non conosco quella zona e guardando le tue splendide foto credo veramente imperdibile !

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  4. Conosco molto bene quei posti! Sono meravigliosi!

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  5. Mai stata in questi posti... che meraviglia!!!

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